17 marzo 1861, la proclamazione dell’Unità d’Italia

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Di Redazione Metropolitan

Correva l’anno 1861, è il 17 marzo. Vittorio Emanuele II proclama ufficialmente la nascita del Regno d’Italia, il paese è finalmente unito. Nel corso degli anni successivi, il nuovo sovrano riuscirà ad annettere gli ultimi territori rimasti fuori dal suo dominio sino ad arrivare all’Italia che conosciamo oggi.

Il contesto storico è quello del romanticismo. Gli intellettuali di tutti i paesi vivono una febbrile voglia di individualismo e riportano in vita l’idea di nazione come unica e indivisibile. Gli individui iniziano così ad immaginarsi come appartenenti ad una comunità con usi e costumi condivisi. Nel biennio tra il 1846 e il 1847 in tutta Europa si assiste infatti a quello che gli storici chiamano ‘primavera dei popoli’ periodo in cui si iniziano a concretizzare gli ideali di libertà dai monarchi stranieri e si inizia ad immaginare un Italia unita. Questi primi moti, si rivelano però fallimentari

Tocca a Camillo Cavour interpretare il sogno di un Italia unita. Abile politico del Regno di Sardegna, Cavour riesce a conquistare ben presto il favore del sovrano e del Parlamento. Aristocratico, e uomo d’affari, il conte Cavour viene nominato primo ministro nel 1852. Il suo scopo era quello di raggiungere una monarchia costituzionale e soprattutto creare uno Stato in grado di tutelare la libertà individuale e soprattutto l’economia libera.

Giuseppe Garibaldi, il condottiero portatore dell’Unità d’Italia

Nasce alla fine degli anni Cinquanta un movimento denominato Società nazionale, fondata da Daniele Manin. Questa società si proponeva di raccogliere le forze democratiche e sostenere la monarchia di Vittorio Emanuele. In questa stessa società aveva aderito anche Giuseppe Garibaldi, comandante e condottiero che si forma in Sud America. Grazie alla spedizione dei Mille, guidati da Garibaldi tra il 1859 e il 1860 l’obiettivo viene parzialmente raggiunto.

Giuseppe Garibaldi giunge quindi nelle terre meridionali per liberarle dalla ”tirannia borbonica”. Queste stesse terre liberate vengono donate da Garibaldi al sovrano Vittorio Emanuele di Savoia. Cavour riesce quindi ad avere successo ma non sopravvive a lungo per vedere portato a termine il progetto. Nel giugno dello stesso anno infatti muore a causa di una crisi malarica che lo aveva accompagnato sin da bambino.

17 Marzo, Unità d’Italia: il lungo percorso di unificazione

Il percorso di unificazione non si ferma però qui, perché come sostiene Massimo D’azeglio ‘Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani”. Infatti il percorso di unificazione non si ferma al regno savoiardo ma va ben oltre, passando attraverso le leggi in favore del meridione e le guerre mondiali che uniscono i soldati provenienti da diverse regioni.

In particolare si assiste ad un’ulteriore voglia di unità quando cade il fascismo e gli italiani sono costretti a combattere i nemici nazi fascisti per liberare finalmente l’Italia! Alla fine della guerra l’Italia diventa finalmente una Repubblica democratica grazie alle elezioni del 2 giugno 1946. Nel 1948 viene invece promulgata la Costituzione. Finalmente l’Italia è unita.

Miryam Saturno

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