Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile. Questo è il secondo dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, eppure ci troviamo oggi nel bel mezzo di una crisi alimentare. Un fenomeno oggi di cui è difficile parlare a causa della guerra in Ucraina. Molti paesi, infatti, dipendono dalle importazioni di cibo e dai mezzi di produzione agricola provenienti da questa zona e sono fortemente vulnerabili all’aumento dei prezzi degli alimenti a livello mondiale.
Crisi alimentare: dati e cause
Secondo il rapporto pubblicato a maggio del Global Network Against Food Crisis, nel 2021, si è visto un aumento di 40 milioni di persone che sono state esposte al rischio di insicurezza alimentare a livelli critici, raggiungendo i 193 milioni. Inoltre, 236 milioni di persone in 41 paesi hanno richiesto sostegno, assistenza e mezzi di sussistenza per ridurre il rischio di scivolare in livelli peggiori di insicurezza alimentare acuta. Il rapporto riporta i dati di 53 paesi, nei quali 26 milioni di bambini, in 23 casi gravi di crisi alimentare, hanno sofferto di deperimento a causa della malnutrizione.
Da dove viene questo incremento di insicurezza alimentare? Il fattore trainante principale sembra essere il conflitto. Nel 2021, 139 milioni di persone hanno affrontato la crisi alimentare in 24 paesi in stato di insicurezza. Questo è stato un fattore incidente in tre dei quattro paesi con popolazioni in catastrofe: Etiopia, Sud Sudan e Yemen. Un altro fattore determinante è stato lo shock economico, in particolare l’aumento dei prezzi globali dei prodotti alimentari e una ripresa economica irregolare dopo la pandemia di COVID-19.
La colpa è anche della crisi climatica
Il rapporto sottolinea come le condizioni meteorologiche estreme siano state le principali cause dell’insicurezza alimentare acuta in otto paesi africani coinvolgendo 23,5 milioni di persone, di cui 14 mila solo in Madagascar. L’impatto del cambiamento climatico è sempre più forte e continua a intensificarsi: nel 2020 era un fattore trainante per 15,7 milioni di persone in 15 paesi, ora rischia di raddoppiare.
Gli eventi metereologici estremi si presentano sotto forma di siccità, deficit delle precipitazioni, inondazioni e cicloni. Questi hanno causato crisi particolarmente dannose nell’Africa orientale, centrale e meridionale e in Eurasia.
Martina Cordella