Benvenuti nell’universo cinematografico di Movie Award. Andremo nel mondo dell’Academy per parlarvi di un film che nel 2005 ha stravinto agli Oscar. Parleremo di di pugilato, amore ed eutanasia. Abbiamo dedicato la puntata di oggi a “Million Dollar Baby” di Clint Eastwood
“Un film sulle ambizioni della gente che vive alla periferia della società. Una storia d’amore”
Così Clint Eastwood ha definito “Million Dollar Baby” al momento dell’uscita del film. Al centro del suo lungometraggio il difficile riscatto sociale e umano di un uomo che, attraverso il rapporto con una sua nuova pugile, tenta di superare il grave senso di colpa che lo perseguita. Una pellicola diffcile della cui sceneggiatura Eastwood fu subito entusiasta e s’impegnò a fondo a realzziare una storia che molti sconsigliavano rendendola un film unico. Questo anche grazie alle straordinarie interpretazioni di Morgan Freeman ed Hilary Swank entrambi premiati giustamente con l’Oscar
“Million Dollar Baby”, il cinema spietato di Clint Eastwood
Dopo “Mystic River” dove si affrontava il tema scottante della pedofilia, Clint Eastwood realizzò un con “Million Dollar Baby” un altro film difficile su un argomento complesso e delicato come quello dell’eutanasia. Lo ha fatto raccontando in un film intenso, duro, commovente e spietato la storia del sogno impossibile di una donna che poi diventa un incubo. Lo fa attraverso lo sguardo impietoso di un uomo che cerca disperatamente di riabilitarsi dopo aver ripudiato la figlia e che vive un nuovo rapporto paterno con una pugile. Redenzione e riscatto s’inseguono per tutta la storia ed Eastwood diviene l’interprete perfetto delle aspirazioni sociali della periferia americana.
Le controversie sulla disabilità e sull’eutanasia
Nel 2005 L’Academy premio con ben 4 oscar , tra cui miglior film e miglior regia, “Million Dollar Baby” di Clint Eastwood. Una premiazione da un lato che fu ben accolta e ripagata con un grande successo in sala ma dall’altro generò diverse controversie. Molte sono state infatti le critiche del mondo della disabilità per gli stereotipi e il modo negativo e distruttivo con cui essa veniva rappresentata. Il tema dell’eutanasia ha generato inoltre gli attacchi dei politici conservatori americani che hanno visto questa pellicola come un tentativo liberale hollywoodiano di promuovere questa difficile pratica.
Stefano Delle Cave