Eva Longoria ha espresso delle dichiarazioni sul tema aborto e sulla recente decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti. L’attrice, presente con il film Tell it like a Woman al Taormina Film Festival dichiara che questa decisione è una conferma di un patriarcato ancora vigente.
Eva Longoria sul tema aborto: ”Noi donne non ce ne staremo zitte e ferme”
L’attrice statunitense Eva Longoria si è espressa sul tema aborto e sulla recente decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti, dichiarando:
”Noi donne siamo la maggioranza nel mondo e non ce ne staremo certo zitte e ferme. Quello che sta succedendo nel mio Paese lo sta portando indietro nel tempo“.
Eva Longoria, nota al pubblico per l’interpretazione di Gabrielle nella serie tv Desperate Housewives, è ospite in questi giorni al Festival di Taormina. L’attrice si è espressa sul tema aborto in seguito a una domanda sulla sentenza della corte suprema degli Stati Uniti:
“Non capita spesso di collaborare con donne registe. È molto più facile in tv, che in questo è più avanti nel cinema, ma entrambi sono importanti perché hanno influenza sulla politica e possono cambiare le cose“.
Eva Longoria è una sostenitrice del partito democratico, in passato infatti, ha collaborato anche con l’ex presidente statunitense Barack Obama. A tal proposito, l’attrice sottolinea come ad Obama si doveva consentire di scegliere un giudice alla Corte Suprema; atto bloccato, in seguito, da Senato. Attualmente, quindi, la Corte possiede un vantaggio di sei a tre per i Repubblicani, con il risultato di avere una Corte Suprema molto conservatrice.
“Sarebbe dovuto toccare a Obama nominare nuovi giudici alla Corte Suprema, ma le nomine sono state bloccate dal Senato e a quel punto è intervenuto poi Trump condizionando così i rapporti di maggioranza all’interno della Corte dove ora prevalgono i conservatori. La cosa è ancor più grave perché i giudici nell’udienza davanti al Senato avevano assicurato che non avrebbero modificato la sentenza sull’aborto, promessa non mantenuta e anzi ribaltata”.
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