Non sono davvero piaciute le parole del patron del Napoli sulla Coppa d’Africa. L’opinione pubblica, soprattutto chi si è sentito chiamato in causa, non ha apprezzato l’uscita dialettale del presidente degli azzurri. Una delle risposte più autorevoli e piccate è arrivata proprio dall’ex difensore senegalese dei partenopei, passato da poco alla corte del Chelsea. Lo scontro De Laurentiis-Koulibaly è un nuovo mattoncino di un’estate davvero turbolenta per la troupe napoletana di Luciano Spalletti.
De Laurentiis-Koulibaly: botta e risposta a distanza
Ecco le parole del patron del Napoli ai microfoni del Wall Street Italia:
“Sono assillato dai fondi che vogliono comprare il club, basta. Gli americani hanno offerto in passato 900 milioni per il Napoli. Io voglio fare il dodicesimo uomo in campo e il tifoso, lasciatemi divertire ancora. Lavoriamo con onestà per gli 83 milioni di simpatizzanti del Napoli nel mondo. Vogliamo fare investimenti giusti e corretti. Io non ho mai giocato a calcio, resto alla finestra a guardare con grande umiltà per imparare. Io faccio il mio, l’allenatore fa il suo ed il direttore sportivo deve fare il suo mestiere. Tutto questo per rispetto del tifoso. Campionato atipico e anomalo, hanno fatto un accordo per giocare in Qatar i mondiali d’inverno. Basta africani: o rinunciano a giocare la Coppa d’Africa quando vengono da noi o non li possiamo più avere. Noi paghiamo gli stipendi per mandarli in giro a giocare per gli altri. Il mondo del calcio non si sa gestire, si fa il teatrino per gli altri. Noi come cretini ci prestiamo a giocare cinquanta partite“.
È puntualmente arrivata la risposta di Kalidou Kouibaly, ex difensore dei partenopei e senegalese passato nelle settimane scorso al Chelsea dopo una lunga militanza all’ombra del Vesuvio:
“Per me la cosa più importante è rispettare tutti. Quando giocavo a Napoli, rappresentavo anche il Senegal. Vero che è stata dura quando siamo andati in Coppa d’Africa, ma serve rispetto anche per le Nazionali africane. Come capitano del Senegal, penso non sia giusto parlare così di una nazionale africana. Rispetto quello che pensa, se crede che la squadra possa giocare senza africani è un suo diritto. Ma sono sicuro che al Napoli ci sono tante persone che non la pensano come lui. Prendo queste parole come quello che pensa lui, non come quello che pensa la città o la società“.
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