Il 7 Novembre 1913 nacque a Dréan Albert Camus, un importante scrittore, filosofo e giornalista francese. Vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1957, egli si distinse per la geniale qualità descrittiva mediante la quale riuscì a mostrare magistralmente la condizione umana nella sua parte più profonda. Per Camus l’unico scopo dell’esistenza era posto nell’azione, nel combattimento e nella mancata resa di fronte alle ingiustizie della vita. Morì nel 1960 a causa di un incidente stradale, anche se già affetto da tempo da tubercolosi.
Albert Camus, lo scrittore “dell’azione”: vita e opere
“Viene sempre il momento in cui bisogna scegliere fra la contemplazione e l’azione. Ciò si chiama diventare un uomo”.
Albert Camus
Albert crebbe con suo fratello maggiore Lucien e con sua madre, una donna molto affettuosa ma che parlava poco; non sapeva leggere e scrivere e faceva le pulizie per mantenere la sua famiglia poiché suo marito e padre di Camus, morì a causa di una ferita ricevuta durante la battaglia della Marne. Scrivendo della sua famiglia, lo scrittore espresse parole molto toccanti e lodevoli: “Solo col silenzio, col riserbo, con la naturale e sobria fierezza, questa famiglia, che non sapeva nemmeno leggere, m’ha dato allora le lezioni più alte, che durano sempre”. Grazie a Louis Germain, suo istitutore, Camus ricevette la borsa di studio sia per seguire gli studi superiori che quelli universitari.
A soli diciassette anni, nel 1930, Albert contrasse la tubercolosi. Ciò gli impedì di realizzare molti dei suoi sogni, tra cui il superamento dell’ “agrégation” di filosofia, il concorso che si teneva in Francia per insegnare nelle scuole superiori e nell’università. Negli anni successivi egli, così, decise di orientarsi verso il giornalismo. Iniziò collaborando con due giornali, poi però lasciò l’Algeria alla volta di Parigi (1940) poiché questi due giornali furono censurati. Nella capitale scrisse per il giornale “Combat” e, successivamente viaggiò molto, arrivando a toccare zone come quelle dell’America del Sud. Aveva quarantaquattro anni quando gli fu conferito il Premio Nobel. Era il più giovane vincitore escludendo J.R. Kipling.
Le sue opere si dividono in due grandi filoni: quello dell’assurdo (Lo Straniero, Le Mythe de Sisyphe e Caligula) e l’accettazione di tale assurdo che spinge l’essere umano alla ribellione (La peste, L’homme révolté, L’etat de siège e Les Justes ). Nonostante la sua depressione, la sua rivolta interiore, in realtà Camus nascondeva una enorme positività dovuta alla bellezza del suo cuore, ciò lo si denota fortemente nella sua scrittura.
“Nel bel mezzo dell’inverno, ho infine imparato che vi era in me un’invincibile estate”.
Albert Camus
Un sognatore dal fisico turbato ma dall’animo guerriero, così deve essere ricordato nel giorno della sua nascita.
“Siate realisti: chiedete l’impossibile”.
Albert Camus
Giusy Celeste