Finalmente un aiuto concreto e soprattutto inclusivo: è quello offerto da Shell, che garantisce un minimo di otto settimane di congedo parentale retribuito a tutti i neogenitori non partorienti, indipendentemente dal sesso, dall’identità di genere e dallo stato civile.

Shell offre un concedo parentale inclusivo, i dettagli

“Vogliamo che ciascuno in Shell si senta pienamente supportato nel ruolo di genitore. Rendere disponibile a tutti questo innovativo congedo parentale retribuito è un ulteriore passo nel nostro percorso di crescita e sviluppo continuo”.

Queste le parole con cui Marco Marsili, Vice President Shell Italia e Country Chair Shell in Italia, ha spiegato l’obiettivo dell’azienda, nella speranza di includere tutti in questo innovativo congedo parentale. Un aiuto concreto, dunque, per i nuovi genitori e per supportarli nel loro ruolo. Dall’inizio di quest’anno, Shell offre infatti un minimo di 8 settimane di congedo parentale retribuito a tutti i neogenitori non partorienti, indipendentemente dal sesso, dall’identità di genere e dallo stato civile. Sarà quindi un beneficio per tutti i neo-papà o le neo-mamme, inclusi naturalmente i genitori che accolgono un bambino attraverso la maternità surrogata o l’adozione. Shell fa quindi sapere:

“Questa nuova disposizione integra l’attuale programma di congedo di maternità retribuito di Shell e rappresenta una soluzione concreta per permettere a tutte le proprie persone di cogliere l’opportunità di dedicare più tempo alla cura di sé stessi e della loro nuova famiglia. Shell, da sempre impegnata ad eliminare ogni possibile forma discriminazione sul luogo di lavoro e indipendentemente dalla presenza di leggi nazionali a tutela di famiglie omogenitoriali e delle coppie Lgtb, punta a favorire il coinvolgimento di tutti i neogenitori nel seguire più da vicino la crescita dei propri figli nei primi mesi di vita, promuovendo una più equa distribuzione dei carichi e dei ruoli dei genitori e favorendo così anche le lavoratrici madri”.

Le nuove regole sul congedo parentale in Italia

Come si sa, nel 2023 in Italia sono cambiate le regole in merito al congedo parentale, con l’obiettivo di migliorare sensibilmente ed includere la condivisione delle responsabilità familiari, la parità di genere, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, oltre che per fornire un concreto sostegno economico alle famiglie e combattere la denatalità.

Con la riforma più recente, passa da 10 a 11 mesi la durata complessiva del congedo parentale al genitore solo. Salgono invece da 6 a 9 in totale i mesi di congedo parentale con il 30% di stipendio se i genitori sono due. Ogni genitore può usufruire di un massimo di 6 mesi e inoltre sale da 6 a 12 anni l’età del bambino entro la quale i genitori possono usufruire del congedo. Una delle mensilità da utilizzare entro il sesto anno di vita del figlio è indennizzata all’80% e non al 30% per uno dei due genitori. Per i padri resta poi il congedo obbligatorio di 10 giorni.

Serena Pala

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