In un’informativa alla Camera, presentata poi in Senato, Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha fatto il punto della situazione sul drammatico naufragio di Cutro che ha causato la morte di 72 migranti, un numero imprecisato di dispersi, mentre 80 sono le persone portate in salvo. Secondo Piantedosi, come confermato da una nota di palazzo Chigi, a causare l’immane disastro sarebbe stata “una brusca virata” degli scafisti e non errori commessi dalla macchina dei soccorsi. Il ministro ha anche parlato delle sue infelici dichiarazioni che hanno causato diverse polemice e le accuse delle opposizioni. Nel frattempo è stato arrestato il quarto scafista in Austria.
L’informativa di Piantedosi e la brusca virata
“La navigazione era proseguita fino alle 3.50, allorquando, a circa 200 metri dalla costa, erano stati avvistati dalla barca dei lampeggianti provenienti dalla spiaggia e a quel punto gli scafisti, temendo la presenza delle forze dell’ordine lungo la costa, effettuano una brusca virata nel tentativo di cambiare direzione per allontanarsi da quel tratto di mare. In quel frangente, la barca, trovandosi molto vicino alla costa ed in mezzo ad onde alte, urta, con ogni probabilità, il basso fondale (una secca) e per effetto della rottura della parte inferiore dello scafo, comincia ad imbarcare acqua”. È quanto si legge nell’informativa, come battuto dall’Ansa, sulla tragedia di Cutro presentata prima alla Camera e poi al Senato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Con queste parole il titolare del Viminale ha riposto alle accuse lanciate contro il governo e la macchina dei soccorsi.
Per questo Piantedosi ha precisato che “Il quadro normativo nazionale, peraltro sottoposto a vincoli di natura internazionale con specifico riguardo alla materia del soccorso in mare, non è assolutamente stato modificato dall’attuale Governo. Peraltro, le modalità tecnico-operative dei salvataggi non possono essere in alcun modo sottoposte a condizionamenti di natura politica o a interventi esterni alla catena di comando. Dunque, sostenere che i soccorsi sarebbero stati condizionati o addirittura impediti dal Governo costituisce una grave falsità che offende, soprattutto, l’onore e la professionalità dei nostri operatori impegnati quotidianamente in mare, in scenari particolarmente difficili”.
La spiegazione di Piantedosi sulle sue precedenti e infelici dichiarazioni
Nel corso dell’informativa il ministro Piantedosi ha anche cercato di fare chiarezza sulle sue precedenti e infelici dichiarazioni che avevano causato una richiesta di dimissioni da parte delle opposizioni. Piantendosi ha affermato infatti di parlare dei crimini commessi dagli scafisti “quando, con commozione, sdegno e rabbia e negli occhi l’immagine straziante di tutte quelle vittime innocenti, ho fatto appello affinché la vita delle persone non finisca più nelle mani di ignobili delinquenti, in nessun modo volendo colpevolizzare le vittime. Mi dispiace profondamente che il senso delle mie parole sia stato diversamente interpretato. La sensibilità e i principi di umana solidarietà che hanno ispirato la mia vita personale, sono stati il faro, negli oltre trent’anni al servizio delle istituzioni e dei cittadini, di ogni mia azione e decisione”.
Arrestato il quarto scafista
Dopo l’arresto di 2 pakistani ed un turco, tra cui un minorenne, considerati i presunti scafisti della nave dei migranti naufragata a Cutro, è stato arrestato oggi in Austria una quarta persona. Si chiama Gun Ufuk ed è un turco di 28 anni. Sarebbe lui il quarto scafista che avrebbe avuto il compito di guidare la nave ed avrebbe fatto anche da meccanico riparando alcuni guasti al motore.
Secondo l’informativa di Piantedosi, in cui sono riportarti i racconti dei sopravvissuti, “Tre ore dopo l’inizio della navigazione, un guasto al motore dell’imbarcazione induce due scafisti a contattare, tramite cellulare, un complice. Dopo altre tre ore di attesa, i migranti sono raggiunti da una seconda imbarcazione, pilotata da altri tre scafisti. Dopo il trasbordo dei migranti, la navigazione prosegue verso le coste italiane”. I migranti, che sarebbero stati circa 180, durante il viaggio sono potuti “salire sul ponte solo pochi minuti per prendere aria” mentre per il resto del tragitto erano stati costretti ad essere stipati sotto coperta.
Stefano Delle Cave
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