Carlo Calenda nasce a Roma il 9 aprile 1973, ha quasi 44 anni ed è del segno dell’Ariete. Attualmente è un parlamentare europeo, è stato rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unione europea. Inoltre è stato viceministro e ministro dello sviluppo economico durante il Governo Letta, Renzi e Gentiloni. Carlo Calenda è alto un metro ed ottanta centimetri ed ha origini nobiliari. La nonna del politico era la Principessa Giulia Grifeo di Portanna.

Della sua vita privata sappiamo che ha avuto una figlia all’età di sedici anni di nome Tey, figlia di Carlo Calenda e di una segretaria. Successivamente ha sposato Violante Guidotti Bentivoglio ed insieme hanno avuto tre figli.
La mamma ed il padre per Carlo Calenda sono stati dei grandissimi esempi.

Violante Guidotti Bentivoglio, chi è la moglie di Carlo Calenda e la malattia

Salvata dalla leucemia grazie a uno sconosciuto che poteva essere suo figlio. Così Violante Guidotti Bentivoglio, moglie di Carlo Calenda, inizia a raccontare la sua storia di trapiantata di midollo. Lo fa in  occasione del convegno romano 30 anni di ADMO, Il dono e la cura, la vita al centro con cui l’Associazione Donatori Midollo Osseo celebra il suo trentesimo anniversario di attività. «La possibilità di allontanare da me una fine che sembrava stesse lì ad aspettarmi, me l’ha data uno sconosciuto che per puro altruismo mi ha donato il suo midollo osseo – racconta –  Quello che so di lui? Pochissimo: che al momento della donazione aveva 19 anni, 3 più di quanti ne abbia mio figlio ora. Nient’altro: non conosco il nome, né ho mai visto la sua faccia, e non so dove vive. Ma quel ragazzo è il mio angelo custode».

Violante è una ex manager nel settore della comunicazione finanziaria, ora impegnata nel volontariato in Oncologia. Ha 49 anni, tre figli e un marito. Ad agosto 2017 Violante scopre di avere una leucemia, dopo tanti segnali sottovalutati. Poco dopo, nel corso degli accertamenti, scopre un secondo tumore, questa volta al seno. “Ma il cancro della mammella passa in secondo piano, ci avremmo pensato dopo, a quello – riprende-. Io e i medici dell’Ematologia del Policlinico Gemelli che mi seguivano, dovevamo concentrarci sulla leucemia. E in effetti a Natale dopo trattamenti intensi, pesanti, spossanti, la malattia è in remissione”.Ma nel 2019, ecco una recidiva: la malattia ritorna. E allora parte la ricerca di un donatore di midollo osseo geneticamente compatibile con lei. Una sfida non da poco. Lo racconta Repubbica.