Un pacchetto di novità che potrebbe rendere AlphaTauri una vettura migliore. Adesso e in vista del prossimo futuro. È convinto di questo Jody Egginton, direttore tecnico della scuderia di Faenza. La nuova AT04 ha debuttato a Melbourne permettendo a Yuki Tsunoda, pilota nipponico del team, di portare a casa un punto che ha avuto il merito di smuovere una classifica piuttosto ristagnante di Formula 1. In attesa, ovviamente, di conoscere appieno le possibilità della sorella minore della Red Bull.
Le dichiarazioni di Jody Egginton di AlphaTauri
“A Melbourne abbiamo portato un nuovo fondo – spiega Jody Egginton di AlphaTauri a Motorsport.com – e le novità riguardano ogni aspetto del marciapiede, anche se non sono sicuro se sia giusto definirlo come un grande cambiamento. Preferirei parlare di tantissimi piccoli aggiornamenti: a cominciare dal disegno del pavimento che permette una diversa manipolazione del flusso che dai lati della scocca scende verso il fondo. Abbiamo lavorato anche per ridurre le perdite dovute alla gomma posteriore. Quel flusso disordinato che è causato dallo pneumatico, condiziona molto le prestazioni del diffusore. La nuova mappa aerodinamica vale alcuni punti, ed è leggermente sbilanciata verso prestazioni che si possono ottenere con altezze da terra più elevate quando la monoposto è a bassa velocità. Crediamo di aver trovato una buona base di lavoro sul pavimento. Si tratta del primo passo di cinque o sei evoluzioni previste quest’anno. Abbiamo riscontrato una buona correlazione dei dati, per cui ora possiamo lavorare per sviluppare le pance e incrementare l’energia di certi vortici. Di per sé si tratta di un aggiornamento che rende più sane le strutture del flusso“.
“Nuovi aggiornamenti? A Imola…”
“È previsto per Gara 6 a Imola, insieme a aggiornamenti alla carrozzeria. Ma prima avremo alcune novità in arrivo a Baku di parti che non erano ancora state portate in pista e anche alcuni pezzi a Miami. Quindi ci sarà cose visibili quasi a ogni evento. Abbiamo adottato una strategia abbastanza diversa rispetto allo scorso anno, quando portavamo pacchetti più consistenti ma limitati a poche gare. Stiamo cercando di risolvere i nostri problemi. Al momento alle basse velocità dove non abbiamo abbastanza carico aerodinamico. Di solito non rivediamo il fondo in funzione delle piste dove andiamo a correre, ma la domanda è interessante. L’efficienza del marciapiede è elevata, quindi è un dispositivo da cui è possibile estrarre il massimo delle prestazioni in ogni circuito senza che sia influenzato dal tracciato. Siamo più concentrati alla ricerca del carico dal fondo e che si possa leggere un po’ ovunque. Quindi stiamo lavorando su prestazioni aerodinamiche con un’altezza da terra posteriore più elevata, sperando di trovare un po’ più di stabilità nel retrotreno e in frenata, all’ingresso delle curve a velocità medio-bassa“.
(Credit foto – pagina Facebook della scuderia)
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