Dopo la bocciatura di ieri da parte della maggioranza, è stata approvata in una seduta lampo del Cdm una nuova relazione al Def che tornerà in Parlamento già oggi, 28 aprile.

La Camera boccia il Def: cosa è successo

Nel tardo pomeriggio di ieri, è partita la corsa del governo Meloni per riapprovare il Documento di economia e finanza (Def) dopo che, per la prima volta nella storia, la maggioranza alla Camera non ha avuto i numeri sufficienti per approvare lo scostamento di bilancio dopo il passaggio al Senato. Lo scostamento di bilancio, collegato al Def, è stato respinto dalla Camera per soli 6 voti. Per l’approvazione, infatti, è richiesta la maggioranza assoluta, pari a 201 voti. In aula c’erano invece solo 195 deputati che hanno votato a favore (essendo assenti cinque deputati di Fratelli d’Italia, nove di Forza Italia e 11 della Lega), 105 gli astenuti e 19 i contrari. L’esito del voto, che ha determinato l’impossibilità di votare le risoluzioni sul Def, è stato proclamato dal vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli.

L’iter deve quindi ricominciare da zero, a partire dal Consiglio dei ministri che si è già svolto ieri pomeriggio in pochi minuti, dove è stata approvata una nuova relazione al Parlamento del Def, con saldi invariati rispetto a quanto riportato nella precedente versione. Il prossimo passaggio sarà tornare in Parlamento, con il Senato già convocato per oggi, 28 aprile, alle 14 per un altro voto su Def e scostamento di bilancio. L’obiettivo del governo resterebbe quello di chiudere l’iter entro e non oltre il 1 maggio, quando Giorgia Meloni ha convocato sindacati e imprenditori in vista del Cdm di quel giorno che dovrebbe approvare il nuovo decreto Lavoro. Da Londra la premier ha commentato così l’episodio: “Un brutto scivolone, è stata una brutta figura, credo che tutti debbano essere richiamati alla responsabilità. Noi non ci stiamo risparmiando e nessuno si deve risparmiare”.

Roberta Maria Di Giovangiulio

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