Un violento scontro tra un Suv e una Smart ha causato la morte di un bimbo di cinque anni che si trovava in auto con la mamma e la sorellina. I guidatori del Suv Lamborghini noleggiato stavano girando un video, probabilmente per una challenge su YouTube che ha causato l’incidente a Roma. La dinamica è ancora da chiarire.

Il video per YouTube, la challenge che ha causato l’incidente a Roma

Incidente a Roma- Photo Credits ANSA
Incidente a Roma- Photo Credits ANSA

L’incidente, in via Archelao di Mileto, tra la zona di Acilia e Casal Palocco, è avvenuto in una dinamica ancora da chiarire. Il grave impatto ha causato la morte di un bambino di cinque anni, mentre la mamma e la sorellina si trovano in serie condizioni. Secondo i primi rilievi e le testimonianze raccolte sul luogo dell’incidente sembrerebbe che il SUV stesse viaggiando ad alta velocità e non è escluso che gli occupanti del mezzo fossero impegnati a registrare un video per il famoso social. Un testimone ha sostenuto “correvano almeno a 90 o 100 km all’ora”.

Chi era alla guida

A bordo del mezzo, secondo quanto si apprende, c’erano infatti degli youtuber. Giovani che sui social hanno oltre 600.000 followers. Si tratterebbe dei Theborderline, gruppo di ventenni creatori dei “video più assurdi di YouTube Italia”. Al momento non è chiaro chi fosse al volante della Lamborghini quando è avvenuto l’impatto. Così come i nomi dei ragazzi coinvolti, almeno per vie ufficiali, non sono stati resi noti da chi indaga. Il gruppo stava facendo un video, con uno dei classici format del gruppo. Una sfida: 50 ore in una Lamborghini.

La rabbia sui social

Immediata la reazione sui social, con diversi utenti che hanno commentato indignati gli ultimi video degli youtuber. Dopo la tragedia di Casal Palocco e la morte del piccolo di cinque anni , sui vari profili social, anche privati, dei ragazzi compaiono insulti e minacce: “Non esistono parole per quello che avete combinato”. E ancora: “Al posto vostro toglierei ogni account, avete tolto una vita a un bambino”. “Ora vogliamo il video “Viviamo in carcere per 30 anni”. 

Giulia Simonetti

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