È nelle sale da poco meno di due settimane, ma Barbie di Greta Gerwig è già il film dell’estate. Ha guadagnato quasi 800 milioni di dollari in tutto il mondo e ha recentemente battuto il record del più alto incasso del lunedì per un film della Warner Brothers, precedentemente detenuto da Il cavaliere oscuro.
Barbie di Greta Gerwig e le reazioni negative: quando si dice centrare il segno
Barbie ha ricevuto recensioni ampiamente positive da parte della critica e del pubblico, ma anche qualche critica negativa. Diciamocelo, il film è uno spettacolo da vedere, con un enorme e azzeccatissimo cast, e un’interpretazione particolarmente di spicco di Ryan Gosling. Il messaggio però è forte e chiaro: le contraddizioni intrinseche della femminilità che ha colpito il pubblico di tutte le età. Parte del cuore di Barbie, affermata nell’appassionato monologo di Gloria (America Ferrera) alle Barbie, è che le donne non possono mai vincere in un mondo governato dagli uomini, sempre troppo e mai abbastanza. Le reazioni al film stanno dimostrando questo punto in tempo reale, con alcuni che lo accusano di essere anti-uomo e troppo “woke”, e altri che lamentano il fatto che non sia abbastanza femminista e che getti via l’idea che Barbie come concetto possa essere riscattata.
Barbie potrebbe plasmare la carriera della stessa Greta Gerwig
Barbie è stato senza dubbio un grande trionfo per la Gerwig, che ha co-sceneggiato il film con il suo partner e frequente collaboratore Noah Baumbach. Il film sta per incassare un miliardo di dollari, ha battuto il record del weekend di apertura per il 2023 e ha fatto guadagnare alla Gerwig il più grande debutto per un film diretto da una donna, battendo i precedenti detentori di record come Captain Marvel e Wonder Woman. Barbie continua a essere un enorme successo commerciale per la regista già nominata agli Oscar, i cui primi due film diretti da sola, Lady Bird e Piccole donne, hanno incassato rispettivamente circa 79 milioni di dollari e 218,9 milioni di dollari.
La Gerwig ha co-sceneggiato l’imminente remake live-action di Biancaneve della Disney con Rachel Zegler, e la sua prossima impresa registica saranno due adattamenti cinematografici de Le cronache di Narnia, distribuiti da Netflix. Alcuni l’hanno definita “svenduta” per aver diretto Barbie, una critica che è stata rivolta anche alla regista premio Oscar Chloé Zhao, che ha fatto seguire al suo film vincitore del premio per il miglior film Nomadland, il blockbuster della Marvel Eternals.
Le reazioni della critica e dei fan alle ambizioni di carriera della Gerwig dimostrano quanto il monologo di Gloria sia fedele all’esperienza dell’essere donna, soprattutto se in una posizione di potere o sotto gli occhi del pubblico. Forse non intenzionalmente, le parole di Gloria parlano direttamente al tipo di critiche a cui la Gerwig è stata sottoposta da ogni parte quando dice: “Dobbiamo sempre essere straordinarie, ma in qualche modo lo facciamo sempre in modo sbagliato”. È vero che gli anni trascorsi a scrivere, dirigere e recitare in film indipendenti hanno trasformato la Gerwig nella regista che è oggi, ma perché non dovrebbe aspirare a diventare un regista di grande budget come la sua controparte “Barbenheimer” Christopher Nolan, che ha visto consacrare il suo successo grazie alla sua trilogia di Batman?
Tutto questo dimostra quanta strada ancora abbiamo da fare.
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