Nuove accuse al presidente della Federcalcio spagnola, Luis Rubiales, finito nella bufera dopo il bacio non consensuale sulle labbra dato alla giocatrice Jenni Hermoso nel corso della cerimonia di premiazione per la vittoria della iberiche ai Mondiali di calcio femminile. Una ex dipendente dell’Afe (Asociacion Futbolistas Españoles), Tamara Ramos, ha detto – durante un’intervista a un media spagnolo – di aver denunciato dieci anni fa Rubiales per presunte molestie e umiliazioni di vario tipo. L’attuale presidente della Federcalcio in Spagna, all’epoca presiedeva l’associazione dei calciatori professionisti. Ramos ha decido di parlarne pubblicamente solo ora dopo aver visto il bacio (non consensuale) alla calciatrice, definito dal premier spagnolo Pedro Sanchez «inaccettabile» e sul quale la stessa Hermoso sta lavorando, insieme al sindacato delle giocatrici «affinché atti come quelli non restino impuniti».

Il bacio non consensuale 

Durante la cerimonia di premiazione della squadra, il Presidente della Federazione calcistica spagnola Luis Rubiales, ha baciato e abbracciato con eccessiva e irrispettosa enfasi l’attaccante Jennifer Hermoso. Il gesto, il cui carattere violento è stato enfatizzato dalla presa della testa della giocatrice con entrambe le mani, è stato interpretato come un’aggressione, a partire dalla rete fino al mondo della politica. 

Un video ritrae Hermoso, una volta rientrata negli spogliatoi, commentare il gesto affermando «Non mi ha fatto piacere». In una nota successivamente diffusa dalla Federazione ha però smentito il carattere non consensuale del bacio, giustificando il fatto dicendo che 

«È stato un gesto reciproco del tutto spontaneo per la gioia immensa che dà vincere un Mondiale. Io e il presidente abbiamo un ottimo rapporto, il suo comportamento con tutti noi è stato ottimo e quello è stato un naturale gesto di affetto e gratitudine». 

Jennifer Hermoso, attaccante della Nazionale spagnola

Ma la replica di Hermoso fornita dalla Federazione non è riuscita nell’intento di placare gli animi, ed è stata invece interpretata come ulteriore gesto di violenza ai danni della vittima della molestia.

Nonostante le denunce, però, non si è arrivati al processo poiché sarebbe stato «raggiunto un accordo tra le parti». Le offese non sarebbero, inoltre, avvenute in privato; bensì davanti a persone quali Piqué e Casillas: «Davanti a tutti Rubiales mi ha chiesto se fossi andata a mettermi le ginocchiere: sono parole che nessuno merita», sottolinea Ramos. E poi ancora: «Mi chiedeva, inoltre, di che colore indossassi la biancheria intima». Quando ha denunciato la violenza, la ex dipendente dell’Associazione spagnola aveva «due bambini, uno tre mesi. Ho passato – confida – un periodo terribile, è stato davvero difficile. Gli ho chiesto la risoluzione del contratto, ma non voleva. Mi ha detto che se me ne fossi andata non mi avrebbe dato nemmeno la disoccupazione», conclude.