Nel quartiere di Roma dove viveva, l’infermiera Rossella Nappini è morta con diverse coltellate, soprattutto all’addome. Negli ultimi suoi giorni di vita l’hanno descritta come confusa e stordita. La polizia non pensa si tratti di una morte per rapina, ma probabilmente è un femminicidio legato a questioni personali. Quattro i sospettati.
Chi era Rossella Nappini
La 52enne aveva due figli e solo da qualche mese viveva nel condominio di Monte Mario, per stare più vicina alla madre 80enne, riferisce l’amministratore del palazzo. Lunedì è stata uccisa nella sua stessa casa. A poca distanza dal condominio praticava il suo lavoro da infermiera. Secondo le testimonianze, Rossella avrebbe gridato “basta, ti prego fermati” al suo aggressore. Lo scopo dell’omicidio non sembrerebbe la rapina, visto che la borsetta è stata ritrovata accanto a lei, forse si tratterebbe dell’ennesimo femminicidio legato a questioni personali.
L’accaduto
L’autopsia determinerà il numero effettivo di coltellate che l’hanno uccisa. La polizia sta perlustrando intorno alla zona dell’accaduto per vedere di trovare l’arma del delitto. I primi a dare l’allarme sono stati i vicini e alcuni ragazzi che l’hanno trovata nel androne del palazzo con il volto riverso a terra. Nei minuti precedenti hanno sentito delle urla, ma quando i condomini si sono affacciati al balcone era già troppo tardi e la 52enne era già senza vita nel androne del palazzo. Sembrerebbe inoltre che già da tempo i vicini sentivano la donna litigare animosamente con un compagno di origine magrebina.
I sospetti
Non si sa come sia andata la vicenda e se l’aggressore abbia chiesto a Rossella un incontro. La polizia sta controllando tutte le telecamere della zona: quelle di un bar, una lavanderia e di altri esercizi commerciali. I sospetti potrebbero essere quattro: due colleghi, l’ex compagno e il cittadino maghrebino con il quale secondo i vicini aveva una relazione. Anche se la circostanza è stata smentita dalla sorella Monica e dal cognato.
Giulia Simonetti
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