Era il 13 settembre 1898: Hannibal Goodwin brevettava la pellicola fotografica in celluloide. Una scoperta che ha rivoluzionato il mondo della fotografia e che ha costituito la base per la pellicola cinematografica fino agli anni Cinquanta.

Hannibal Goodwin e la nuova pellicola

Hannibal Goodwin - la pellicola fotografica in celluloide. Photo Credits: presspool.it

Goodwin, sacerdote episcopale e fotografo dilettante, fu ispirato ad inventare la pellicola trasparente e flessibile, quando non riuscì a trovare immagini della Bibbia adatte da utilizzare nelle sue lezioni di scuola domenicale. I bambini, infatti, avrebbero imparato meglio, pensò, se avessero potuto visualizzare le scene della Bibbia.

Inizialmente decise di produrre immagini attraverso uno stereopticon, una sorta di potente lanterna magica che combina due immagini leggermente diverse per creare un effetto tridimensionale. Tuttavia, al tempo, l’utilizzo di lastre di vetro, rendeva il processo lento e macchinoso.

Sperando che una nuova macchina fotografica potesse essere la risposta, Goodwin sperimentò anche la macchina Kodak di George Eastman, ma rimase insoddisfatto dal fatto che la macchina doveva essere rispedita alla fabbrica per essere elaborata.

Goodwin pensava che un materiale leggero e flessibile avrebbe funzionato meglio e così iniziò a sperimentare. Di conseguenza, inventò i rullini di celluloide per la fotografia.

Goodwin realizzò la sua pellicola fotografica flessibile sciogliendo la nitrocellulosa nel nitrobenzolo e diluendo poi la miscela densa con l’alcol. Versò la miscela su un vetro e, quando il nitrobenzolo e l’alcol evaporarono, ottenne una pellicola che poteva essere rivestita di emulsione e utilizzata per scattare fotografie.

Goodwin vs Kodak

Nel 1887 fece domanda di brevetto per la sua pellicola in rotoli, nello stesso periodo in cui la Eastman Kodak stava sperimentando la pellicola flessibile. George Eastman, all’epoca membro della sua congregazione, imitò infatti il processo di Goodwin per la società.

Goodwin avrebbe tratto poco profitto da questo processo. Anzi, per poco non ne ottenne il merito, perché per undici anni la Eastman-Kodak bloccò il suo brevetto, mentre traeva grandi profitti dalla pellicola stessa. Alla fine i tribunali diedero ragione a Goodwin.

Prima di poter entrare in produzione, però, rimase ferito in un incidente stradale che gli fratturò una gamba e lo portò alla morte nel 1900 per le complicazioni che ne seguirono. Sua moglie, Rebecca Allen Goodwin, ricevette parte di un risarcimento di 5 milioni di dollari dalla società Eastman-Kodak, ma visse solo un anno.

Nel 1914, amici e fotografi riconoscenti si unirono per erigere una lapide che recitava: “I suoi esperimenti culminarono nel 1887 nell’invenzione della pellicola fotografica. In memoria dell’inventore del dispositivo che si è dimostrato così potente per l’istruzione e l’intrattenimento dell’umanità, viene eretta questa lapide”.

Goodwin è stato un nome in parte dimenticato dalla storia. Tra gli altri suoi brevetti c’era anche un processo per la stampa fotografica. Sebbene i suoi rullini abbiano portato direttamente a un’enorme attività fotografica e all’ascesa dell’industria cinematografica, il suo nome rimane ancora nell’ombra.

Martina Capitani

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Ph: Hannibal Goodwin – la pellicola fotografica in celluloide. Photo Credits: presspool.it