L’Agenzia per l’Italia Digitale ha recentemente pubblicato l’ultimo report sulle spese della Pubblica Amministrazione in ambito ICT (Information and Communication Technologies). Secondo i dati riportati nel documento, la PA ha speso oltre 7 miliardi di euro, pari a un aumento del 5,8% rispetto all’anno precedente. Il report mette in luce i servizi più utilizzati dalle amministrazioni nazionali, come ad esempio il cloud, scelto dal 100% degli enti locali, dal 95% delle Regioni e delle Province autonome e dall’80% della PA centrali. Il rapporto evidenzia inoltre l’aumento delle identità digitali SPID, CIE e CNS, che vengono preferite ai vecchi sistemi di autenticazione basati sul semplice uso di nome utente e password.
In questo contesto di crescente digitalizzazione, fondamentale appare l’apporto dei provider operanti nel settore, che stanno contribuendo in maniera significativa alla transizione digitale. Ad esempio, aziende come InfoCert hanno registrato una grande richiesta di attivazioni di SPID personale, strumento ormai essenziale nei rapporti con la pubblica amministrazione. Aumenta, inoltre, l’indice di digitalizzazione complessivo della Pubblica Amministrazione, come evidenziato dalla crescita significativa di enti pubblici appartenenti ai cluster Advanced (+66%) e Digital leader (+12%).
Infrastrutture per agevolare lo smart working e cybersecurity
Tra gli investimenti previsti dal PNRR per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione rientrano anche quelli destinati all’adozione degli strumenti necessari per prevenire le minacce del web. I dati riportati nel documento, infatti, sottolineano un considerevole incremento degli investimenti in materia di cybersecurity, indispensabili per rispondere adeguatamente al costante aumento degli attacchi informatici.
Il report fa emergere infine la spesa sostenuta per l’ammodernamento delle infrastrutture, delle server farm e degli applicativi amministrativi di gestione, inclusi quelli destinati al Sistema Sanitario Nazionale. In particolare, gli investimenti destinati all’ammodernamento di piattaforme e infrastrutture rappresentano il principale ambito di spesa: corrispondono rispettivamente al 49 e al 20% del totale. Una quota rilevante di enti ha infatti deciso di spendere i fondi messi a disposizione per il rinnovo delle reti e delle infrastrutture necessarie per agevolare lo smart working e per i progetti di rinnovo dei data center e delle banche dati nazionali.
Il report sottolinea, infine, un’accelerazione dei progetti destinati a rendere più efficiente la Cartella Clinica Elettronica, resi necessari dall’esigenza di diffonderne l’adozione all’intera struttura ospedaliera, rafforzando inoltre i servizi di telemedicina.