Jannik Sinner è un campione e questo assunto non può essere smentito, almeno non così facilmente. Non è tanto per il successo di ieri all’ATP di Pechino, non per sminuirlo assolutamente anzi se ne parla più in fondo, ma per come ha gestito tutto questo periodo complicato riuscendo a conquistare appunto un trofeo. Tra critiche abbastanza gratuite per la mancata partecipazione alla Davis e un periodo di pausa per recuperare fisicamente dopo le fatiche di una stagione davvero intensa, è venuto fuori un giocatore nuovo, più sicuro dei suoi mezzi e capace di tenere testa all’élite mondiale del tennis. Quel nuovo best ranking che lo ha trasformato nel numero 4 del mondo non è un caso. E’ stato costruito alla perfezione dall’altoatesino e dal suo staff. Ora viene il bello e forse anche il difficile: confermarsi e magari cominciare a pensare di avvicinarsi al ‘podio’.

Tennis, la nuova dimensione di Jannik Sinner

Crediti foto: ATP Tour | Facebook

Difficilmente si è visto un tennista italiano giocare così bene, tant’è vero che prima di lui solo Adriano Panatta si era spinto fino al numero 4 nel ranking ATP. Adesso in quella casella c’è il nome di Sinner, che spera di mantenerla e magari anche lasciarla per il meglio nei prossimi mesi e nella nuova stagione che verrà. Ieri si è concluso l’ATP 500 di Pechino con un vero e proprio trionfo da parte dell’altoatesino. Se contro Alcaraz, al netto di una prestazione stupenda, nel primo set qualche errorino vi era stato, contro Medvedev il tennista italiano ha dimostrato in pieno il percorso di crescita svolto in questi anni. Con il russo in 6 precedenti non aveva mai vinto. La capacità di accelerare e rallentare il gioco da parte del numero 3 del mondo lo aveva sempre messo in estrema difficoltà. Anche ieri in realtà sono emerse tutte le qualità del russo, capace di mettere oltre 30 prime consecutive, far correre l’avversario e colpirlo nei punti scoperti. Eppure qualcosa è scattato. Se per gli sport di squadra si dice che una squadra non si è disunita davanti alle difficoltà, in questo caso si potrebbe dire che Sinner è riuscito sempre a mantenere la calma e gestire il match nel migliore dei modi.

Ne ha fatto le spese, come detto, anche Carlos Alcaraz che ha mostrato tutta la sua frustrazione nel secondo set della semifinale che per questo motivo è scivolato via anche abbastanza in fretta. Alla vigilia pronosticare un 6-1 sarebbe stato da veri veggenti, bisogna essere onesti. Adesso arriva lo step successivo e soprattutto aumentano le difficoltà. Se infatti arrivare fino a questo punto è stato complicato, mantenere la posizione e scalare ancora la vetta lo sarà almeno altrettanto. Le prove di forza mentale però mostrate dal tennista italiano in questo periodo, lasciano intendere che il tutto è tranquillamente nelle sue corde. Anche perché non deve essere stato facile giostrarsi tra le tante critiche per la mancata partecipazione alla fase a gironi della Davis. D’altro canto, è stata brava la federazione a fargli un po’ da scudo, cercando di concentrarsi soprattutto sul campo e poi affrontando con serenità la questione alla fine.

Il prossimo impegno sarà il Masters 1000 di Shangai con l’esordio in programma per sabato 7 Ottobre. Jannik Sinner affronterà lo statunitense Marcos Giron e proverà a spingersi in fondo al torneo. Quest’anno ha anche cancellato la casella zero dalle vittorie in un 1000, andando a vincere a Toronto, e chissà che non possa dire la sua anche qui. Non sarà semplice, considerato l’enorme dispendio di energie mentali e fisiche a cui si è sottoposto nei giorni appena trascorsi, ma ormai Sinner ha tutte le carte in tavola per competere davvero contro chiunque. I bookie intanto, tra l’altro, hanno cominciato ad aprire le scommesse per un possibile approdo al numero 1 del ranking. Come si dice in gergo: non succede, ma se succede…

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