Se la scorsa settimana la Corte di Giustizia dell’Unione Europea aveva sconvolto il calcio con una sentenza rivoluzionare, adesso è la FIGC che prova a ribaltare la situazione. Attraverso un comunicato pubblicato sui propri canali ufficiali, la Federazione si è scagliata contro la Superlega e a favore della UEFA per via del timore che i campionati nazionali possano perdere il loro fascino. Per questo ha minacciato le squadre che non si esprimeranno contrarie al progetto alternativo di escluderle dalla Serie A.
FIGC al fianco della UEFA e contro la Superlega, cosa è successo
Per comprendere il perchè di questo comunicato da parte della Federazione italiana giuoco calcio, bisogna fare un attimo un passo indietro. Due giorni fa infatti la UEFA aveva sporto una richiesta formale alla Corte UE di modificare il comunicato stampa con cui aveva annunciato la pubblicazione della sentenza sulla Superlega. In tale comunicato infatti si parlava di Abuso di posizione dominante da UEFA e FIFA, una cosa decisamente non gradita agli organi calcistici. D’altro canto tale richiesta appare però immotivata, dal momento che ciò era rimarcato dal contenuto della sentenza stessa, che parlava infatti di un monopolio detenuto da UEFA e FIFA nell’organizzazione dei campionati continentali e intercontinentali. Ad ogni modo, in appoggio a questa richiesta, si è fatta sentire anche la federazione che ha rilasciato il seguente comunicato:
“La FIGC ribadisce la sua convinta azione a tutela dei campionati nazionali, per la difesa del più ampio e generale principio del merito sportivo e del rispetto dei calendari internazionali – A seguito della sentenza della Corte dell’Unione Europea sul cosiddetto caso Superlega, la Federazione Italiana Giuoco Calcio, riconoscendosi pienamente negli organismi sovraordinati della UEFA e della FIFA, ribadisce la sua convinta azione a tutela dei campionati nazionali, per la difesa del più ampio e generale principio del merito sportivo e del rispetto dei calendari internazionali. Per queste motivazioni, in ossequio alle leggi nazionali e ai regolamenti internazionali, la FIGC ritiene che la Superlega non sia un progetto compatibile con queste condizioni e agirà sempre, in tutte le sedi, perseguendo gli interessi generali del calcio italiano”.
Le perplessità del comunicato della FIGC
Nel sottotitolo (La FIGC ribadisce la sua convinta azione a tutela dei campionati nazionali, per la difesa del più ampio e generale principio del merito sportivo e del rispetto dei calendari internazionali) si parla di difesa del generale principio del merito sportivo, ma scrivere una frase del genere significa non aver seguito le vicende degli ultimi giorni. Aprendo il sito della Superlega infatti si può tranquillamente leggere come questa verrebbe strutturata sulla base di tre campionati con normali retrocessioni e promozioni. Per essere precisi, come riporta A22: “There will be annual promotion and relegation between the three leagues, with promotion into the Blue League based upon domestic league performance” (Ci saranno annuali promozioni e retrocessioni tra le tre leghe con la promozione nella Lega Blu, per intenderci la terza di queste, basata sulle performance dei campionati nazionali). Quindi, a questo punto, viene anche difficile credere che il prestigio delle leghe nazionali verrebbe in qualche modo minato. A temere sarebbe appunto solo la UEFA, con una Champions League che perderebbe sicuramente il suo fascino se vedesse le formazioni più importanti optare per la partecipazione ad un altro torneo.
L’aggiunta dal Consiglio Federale
A complicare ancora di più la situazione ci sarebbe poi quanto emerso dall’ultimo consiglio federale in cui sono state approvate le Licenze Nazionali 2024-2025. Tra gli adempimenti da compiere se ne trova uno che andrebbe a contrastare in modo totale la Superlega, come riporta Eurosport:
Depositare presso la Lega Nazionale Professionisti Serie A, anche mediante posta elettronica certificata, la domanda di ammissione al Campionato di Serie A 2024/2025, contenente la richiesta di concessione della Licenza Nazionale e l’impegno a non partecipare a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute dalla FIFA, dalla UEFA e dalla FIGC. L’inosservanza del termine perentorio del 4 giugno 2024, anche con riferimento ad uno soltanto degli adempimenti previsti dai precedenti paragrafi I), II), III), V) e VI) per la partecipazione al Campionato Professionistico di competenza, determina la mancata concessione della Licenza Nazionale 2024/2025.
A questo hanno poi fatto eco le parole dello stesso Gravina riportate sul sito della Federazione: “Aspettiamo domani (ndr oggi, poiché la Corte di Giustizia dell’UE è stata chiamata nuovamente a pronunciarsi sulla questione Superlega). Noi come Federazione siamo totalmente contrari, esiste una norma per la quale chi aderisce a quel mondo esce dal sistema federale del calcio. Non possiamo impedirne l’adesione, ma la scelta, qualora dovesse avvenire, dovrà essere molto chiara. Non è pensabile disputare due o tre campionati all’interno di una serie di organizzazioni. Stiamo già lottando al nostro interno sulle date a disposizione sul campionato, potete immaginare cosa succederebbe se aggiungessimo un altro campionato. Io devo salvaguardare il brand del calcio italiano e si deve sapere a cosa si va incontro”.
Insomma, una situazione decisamente intricata e che è destinata a portare con sé tante polemiche. Ma forse piuttosto che da gridare all’ingiustizia, bisognerebbe prima chiedersi che cosa non abbia funzionato in questi anni e perché si sia arrivati a questa situazione. Anche perché davanti ad un ritorno economico nettamente superiore, appare lampante che alcuni grandi club possano scegliere di partecipare a campionati alternativi. E a quel punto, al netto di comunicati e sentenze, chi ci perderebbe di più?
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