Un nuovo trend che è frutto di una bivalenza obbligata: bimbo o trad wife? Il trend di Tik Tok consiste nel chiedere a donne (e ragazze, o ragazzine) di identificarsi in uno dei due modi di essere per compiacere gli uomini, travestito da femminismo. Ma di cosa si tratta?
Sei bimbo o trad wife?
“Le donne possono essere Barbie sceme o mogli devote”. Sembra una frase anni ‘50 invece sono due trend contemporanei seguiti da milioni di ragazze e donne.
Opposti nei contenuti ma simili negli intenti: adottare e glorificare un certo tipo di femminilità purché sia frutto di libera scelta. Ma è davvero così?
Trad wife è l’abbreviazione di “tradizional wife”, ovvero moglie tradizionale. Si tratta dell’emulazione delle casalinghe di inizio secolo, che amano stare in casa ad accudire figli e marito. Una delle pioniere nel 2021 è stata Alena Kate Pettitt, una delle più note tradwife inglesi che, dopo aver lavorato nel mondo della cosmetica a Londra, ha deciso di realizzare il suo sogno di essere moglie e madre, diffondendo il verbo delle casalinghe tradizionali di oggi su Instagram – dove ha oltre 21.000 followers – e sul suo blog The darling academy, dove insegna a diventare casalinghe anni ’50 modello.
Ovviamente, il primo posto è sempre e solo del marito. Tra le regole base per essere una perfetta donna di casa anni ’50, lui è il fulcro della vita di ogni donna, non solo nelle attenzioni quotidiane ma anche in quanto Re della casa: è lui a portare il pane in casa, e a detenere il controllo sulle finanze. La stessa Pettitt aveva infatti affermato che “Il mio personale significato della parola sottomissione si basa sui principi della Bibbia. Mio marito è il capitano della nave. Non possono essercene due. Solo perché prende decisioni più grandi delle mie non significa che non mi consulti o che io sia la sua serva”.
Le ragazze Bimbo invece sono un misto di iperfemminilità e ipersessualizzazione che la gen z ha reclamato a gran voce. Si tratta di “girls, gays and theys” che si riuniscono nel loro mondo fatato e rosa. La pioniera di questo trend è invece Crissy Chlapecka, tiktoker che ha promosso il BimboTok, un posto magico e glitterato che cerca di essere quanto più inclusivo e neutrale possibile.
Il nome deriva da un termine nato dalla stampa americana, che fa riferimento a una donna stupida, poco intelligente. In particolare, nello scorso secolo, era stato utilizzato da Bill Clinton per commentare la valletta del programma “La ruota della fortuna” Vanna White. Nel tempo, soprattutto negli anni ’80, è diventato un vero e proprio insulto nei confronti di quelle donne belle ma stupide (tendenzialmente bionde), che hanno bisogno di mostrarsi per farsi valere.
Cosa c’entra questo trend con il femminismo?
Paradossalmente, i due trend vogliono essere femministi, ma di tale hanno poco e niente. Perché? Il loro vero scopo è uno: compiacere il genere maschile. Le bimbo si, parlano di cambiamento climatico, inclusività, parità di genere. Ma lo fanno senza rinunciare a essere provocanti e femminili: se ti spogli non ti ascolta nessuno, ma se non ti spogli nessuno ti ascolta uguale.
Le trad wife, sempre nel nome di una loro scelta personale, accudiscono si figli e marito, ma riprendendo tutto con l’ultimo iPhone. Chiaramente, il fatto di voler stare a casa a cucinare e pulire non è antifemminista: la mancanza di libertà di scelta lo è. In ogni caso, è sempre una lunga battaglia quella delle donne per farsi ascoltare, ridotte, ancora una volta, a un semplice trend su un social, che impone una scelta e un numero di modelli di riferimento sempre più limitati e devoti al compiacimento di qualcun altro.
Marianna Soru
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