Si sono svolti, a Los Angeles, gli 81esimi Golden Globe Award, i premi che aprono le porte alla stagione degli Oscar e dei grandi riconoscimenti americani in pompa magna. Quella andata in onda su CBS è stata una premiazione particolare. In primo luogo, perché i Golden Globe arrivano da, negli ultimi anni, una serie di incertezze e scandali che ne hanno minato la stessa esistenza. A partire dal cambio di proprietà, passato dalla Hollywood Foreign Press Association (HFPA) associazione no profit dei giornalisti professionisti dell’industria cinematografica statunitense, alla Eldridge, colosso di holding americano che, tra le altre cose, detiene e gestisce le più importanti riviste di settore come The Hollywood Reporter, Variety o Indiewire. Un cambio epocale che, dopo più di settant’anni, cambia completamente la veste dei Globe rendendoli ancora di più un palco per visibilità e soldi. Non che i globi siano mai stati un premio al riconoscimento o di vero prestigio artistico, ma così il passaggio ad una produzione e ad una proprietà come quella di Eldridge diventata totalizzante nella sua volontà di fatturare. In secondo luogo, i premi di domenica notte sono stati importanti perché i Golden sono ad un bivio: gli ascolti sono scesi sempre di più fino ad arrivare alla disastrosa edizione dello scorso anno che ha fatto registrare il minor numero di spettatori di sempre (6,4 milioni). Dopo le grandi incertezze su chi volesse trasmettere la premiazione, la CBS si è fatta avanti con un accordo annuale molto ridimensionato nell’investimento, segno di come i Globe siano ad un passo dalla cancellazione. Se i Golden Globe non portano soldi, cessano di esistere. Ma quindi, la notte dell’8 gennaio, com’è andata? Cosa ci mostra e qual è il futuro dei premi dopo questa notte di rinnovamenti?

Golden Globe: Il dato fondamentale degli ascolti e la sfilata

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Il dato fondamentale, in sostanza, resta uno solo: quello degli ascolti. Se la Eldridge è riuscita a registrare un numero sufficiente di spettatori, continuerà ad avere un network che trasmetterà la cerimonia. E qual è questo numero? Le aspettative non sono altissime, si è sperato in un sorpasso rispetto all’anno scorso sicuramente, e la speranza più grande è per un aumento significativo di almeno 1 milione/1 milione e mezzo in più rispetto allo scorso anno. L’attesa dei dati sullo share e sull’audience tengono in bilico i Globe. Ci sono però dei dati positivi che possiamo considerare nell’analisi della cerimonia. E arrivano direttamente dal red carpet. Che se ne voglia, I Golden Globe sono sempre stati un grande trampolino di visibilità e sfoggio. E quest’anno non è stato da meno. La presenza di praticamente la totalità delle stelle hollywoodiane al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills ha fatto intendere come i globi siano ancora una grande vetrina attraente per chiunque, nonostante i tanti problemi. Certo, le grandi Kermess degli anni passati hanno lasciato spazio ad una sfilata decisamente più sobria, segno, magari, di una volontà di allontanarsi definitivamente dalla HFPA, rea negli scorsi anni di accuse pesanti anche da parte degli stessi attori (Ruffalo dichiaro di non sentirsi fiero di ricevere un Globe) sulla non inclusività e l’impossibilità dell’associazione di modernizzarsi.

Premi, vincitori e futuro

E infatti, la giuria è stata decisamente ampliata. Si è passati dagli 80 giornalisti statunitensi, ai circa 300 provenienti da tutto il mondo. Un cambiamento che rende anche l’assegnazione dei premi di carattere molto più internazionale e autentico. Infatti, quest’anno, le premiazioni non hanno visto stranezze di sorta nei premi. Forse, la cosa più assurda (relativamente) è stata la pochezza di premi a Barbie, che si porta a casa solo canzone originale e miglior incasso dell’anno. Risulta chiaro quindi come, quest’anno più che mai, i Golden Globe possano seriamente influenzare le votazioni degli Oscar, che andranno a voto nelle settimane a seguire. I vincitori annunciati sono stati rispettati (qui tutti i premi): da Oppenheimer ad Anatomia di una caduta (resta l’amaro in bocca per Io capitano di Garrone, anche se le possibilità erano basse). Da Povere Creature fino al risultato storico de Il ragazzo e l’airone che porta per la prima volta un Globe ad un film d’animazione giapponese. Anche per quanto riguarda la tv non ci sono stati grandi sconvolgimenti di sorta: trionfano Succession e The Bear, con Beef – Lo scontro a seguire. Forse non tutto il male vien per nuocere e abbiamo assistito alla prima di una serie di fortunate e rinnovate edizioni dei Globe, nel tentativo mastodontico di restituire prestigio ad un premio che sempre più stava calando di interesse. E probabilmente, riuscirà davvero ad essere un trampolino di lancio per la serata degli Oscar 2024. Non solo per gli ascolti e l’audience, ma per una vera influenza artistica e decisionale sull’Academy.

Alessandro Libianchi