Israele ha per mesi continuato questo conflitto senza timore di ripercussioni internazionali, ma ora che ha ricevuto accuse di Genocidio potrà continuare ad agire impunito?

I rapporti tra USA e Israele sono ai minimi storici. Biden non riesce a imporsi, gli interessi di Usa e Israele iniziano a divergere. Infatti osserviamo l’allantonammento della portaerei Gerald Ford. Ma le reazioni degli USA non si limitano alle azioni belliche, scivolando anche nel terreno diplomatico.

Gli USA non vogliono che si estenda questo conflitto: un alleato che “vacilla”?

Il segretario di Stato americano Antony Blinken è in Medio Oriente e dice ad ogni tappa che «un allargamento del conflitto non sarebbe nell’interesse di nessuno». I suoi interlocutori arabi sono particolarmente nervosi per le stragi di Gaza e in difficoltà. Blinken è in difficoltà con la propria opinione pubblica. Cosa fa quindi? Ecco che si espone: spiega che Israele deve limitare le vittime civili. Ma probabilmente le sue parole hanno suscitato la reazione opposta: per tutta risposta è stato a Gaza il giorno più sanguinoso del 2024 con 247 palestinesi uccisi.

Netanyahu in crisi: cosa farà Israele se si allarga il conflitto?

Netanyahu è in difficoltà su tanti fronti, oltre a quello giudiziario.

  • Deve trovare una soluzione per i 70/80 mila israeliani che sono fuggiti dal confine col Libano per evitare le bombe di Hezbollah.
  • Vuole creare una zona cuscinetto dove Hezbollah non abbia più accesso.
    (Sarebbe l’applicazione della Risoluzione Onu 1701, ma gli Usa pensano di arrivarci con negoziati, non con le bombe.)

Una prima risposta positiva è arrivata dal ministro degli Esteri libanese:

«L’esercito regolare è pronto a disarmare Hezbollah, ma Israele deve ritirarsi dalle aree occupate e interrompere ogni violazione della nostra sovranità nazionale».

 Secondo gli Usa, Hezbollah non vuole una guerra aperta. Potrebbe accettare di ritirarsi in cambio di un riconoscimento politico e aiuti economici, ma tratterà solo dopo il cessate-il-fuoco a Gaza. Nel frattempo attacca: un suo missile ha gravemente danneggiato una base aerea israeliana. Israele sta iniziando a notare che anche Gaza ha qualche alleato internazionale e che, forse, non è del tutto impunito in qualsiasi azione metta in atto (comprese quelle genocidiare: Striscia Gaza: gli esperti dell’Onu, “le gravi violazioni commesse da Israele indicano un genocidio in atto contro il popolo palestinese” e anche Israele: “genocidio” alla Corte Internazionale di Giustizia)

L’Europa cosa dice? Beh, si tiene sulla stessa lunghezza d’onda americana:

Sembra che si stia erodendo la disponibilità internazionale a continuare questa guerra. Ma Israele non vuole fermarsi. Come finirà?

Maria Paola Pizzonia, Autore presso Metropolitan Magazine