L’esercito americano ha colpito un altro sito controllato dagli Houthi nello Yemen che, secondo quanto riferito, metteva a rischio le navi commerciali nel Mar Rosso. Lo hanno detto due funzionari Usa e lo hanno confermato media dei ribelli yemeniti. Secondo il canale al-Masirah, questa mattina gli attacchi americani hanno preso di mira almeno un sito nella capitale Sanaa.
Il presidente americano Joe Biden ribadisce che nuovi raid, dopo quelli della notte tra 11 e 12 gennaio 2024, non sono esclusi se i miliziani continueranno a minacciare le navi nel Mar Rosso. La tensione rimane altissima mentre Washington evidenzia l’intenzione di evitare un’escalation con l’Iran, sponsor degli Houthi, a cui comunque è stato inviato un messaggio chiaro.
“Ho già mandato il messaggio all’Iran. Sanno cosa non devono fare. Ci assicureremo di rispondere con i nostri alleati se continuano con queste azioni dissennate”, le parole di Biden. Il portavoce del Consiglio nazionale di sicurezza, John Kirby, spiega all’emittente Msnbc che il raid era diretto contro le capacità degli Houthi di stoccare, lanciare e guidare missili e droni. “Non vogliamo una escalation, non vi è ragione di una escalation oltre quanto avvenuto negli ultimi giorni”, dice.
Il quadro, però, appare già sufficientemente nitido e definito. Non ha più senso parlare di un rischio di un allargamento del conflitto in Medio Oriente, perché quella che si sta combattendo “è già una guerra regionale
Gli Houthi, fa eco Nadwa Dawsari, esperto del Middle East Institute, “aspettavano disperatamente da 20 anni il confronto con l’America e con Israele. Dal 7 ottobre hanno reclutato 45mila combattenti, oggi Stati Uniti e Regno Unito hanno fatto diventare realtà il loro sogno” di uno scontro diretto.
In realtà quello che potrebbe avvicinarsi ancora di più è lo scontro diretto con l’Iran: fonti dell’amministrazione Biden, il cui primo obiettivo resta comunque quello di evitare una guerra regionale, hanno detto di non avere avuto altra scelta, dopo che la diplomazia, i contatti riservati e le minacce non sono riusciti a fermare gli attacchi degli Houthi di queste settimane. Dietro cui, non hanno dubbi, c’è Teheran: “L’Iran è stato coinvolto da un punto di vista operativo. Hanno fornito informazioni e intelligence agli Houthi e le capacità usate” negli attacchi contro le navi nel Mar Rosso.