Franco e Andrea Antonello sono padre e figlio, saranno ospiti di Domenica in per raccontare la loro storia e il significato della parola amore. Franco è un padre amorevole mentre Antonello è un ragazzo autistico di 28 anni che vive da solo, circondato da telecamere.
Senza mai lasciarsi abbattere dalle difficoltà, Franco Antonello ha preso in mano le redini della sua vita con grinta e con amore e non solo ha deciso di stare al fianco di suo figlio ma anche di quelli che soffrono e si trovano nelle stesse condizioni sostenendo progetti legati all’autismo e altre disabilità. Per farlo ha dato vita alla fondazione i Bambini delle Fate che gestisce con metodo imprenditoriale e fa da raccordo tra sociale e imprese. Al centro della sua vita un viaggio per le Americhe proprio insieme al figlio Andrea, lo stesso che è stato raccontato dallo scrittore Fulvio Ervas in un romanzo dal titolo Se ti abbraccio non aver paura che è diventato poi un famoso film. Papà Franco ha lasciato il suo lavoro nel 2005 e da allora ha pubblicato 4 libri per aiutare chi si trova nella sua stessa situazione e che, magari, non ha la possibilità di dedicarsi completamente ai propri figli.
Nel 2005 Franco Antonello ha fatto una scelta di vita molto importante, ha dedicato minor tempo alla sua attività imprenditoriale per fondare e dedicarsi a: “I Bambini delle Fate”: un’impresa sociale che si occupa di assicurare sostegno economico a progetti e percorsi di inclusione per ragazzi con autismo o altre disabilità. Franco ha poi scelto di dedicarsi a pieno al figlio e di iniziare a viaggiare con lui in moto in giro per il mondo
Franco e Andrea Antonello hanno scelto di viaggiare in moto perché dopo un primo “viaggio casuale”, Franco ha scoperto che i viaggi in moto riuscivano a creare un forte canale di comunicazione tra lui e il figlio. La loro storia è spopolata in Italia e anche all’estero e i due recentemente hanno deciso di fare qualcosa di ancora più grande: un viaggio da nord a sud lungo la costa orientale dell’India.
Franco Antonello ha spiegato alla stampa perché lui e il figlio hanno scelto l’India come meta: “Il progetto di questo viaggio in India è stato pensato per sensibilizzare le persone sulle delicate tematiche che le famiglie con ragazzi autistici devono affrontare quotidianamente. L’India infatti è una terra dove l’amore prevale, dove attraverso gli occhi di chi incontri si comprende che basta poco per essere davvero felici e che la felicità si nasconde dentro di noi. In questa nuova esperienza, la vita, anche quella “autistica”, viene vista con altri occhi, con altra filosofia. Con una sensibilità intuitiva che aiuta a comprendere l’altro. Anche Andrea ha colto in pieno questo aspetto, raccontando con le sue parole che l’India è piena di persone calme con tutto il caos intorno“.