La Turchia compie una mossa importantissima: inizia un boicottaggio contro lo stato di Israele per rispondere in modo diretto e inequivocabile rispetto al genocidio che sta avvenendo sulla Striscia di Gaza.
Spieghiamo la questione in poche parole: la Turchia limiterà l’esportazione di diversi prodotti in Israele. Il tutto fino a che la nazione non procederà con un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Il tutto mentre l’Europa e l’Occidente si fanno complici di uno dei crimini più sanguinosi e cupi da molti anni a questo parte. Ricordiamo che mentre la Turchia si limita al boicottaggio, ci sono nazioni che stanno iniziando a perdere la pazienza. L’Iran ha compiuto un attacco diretto a Israele. Forse non c’è più tolleranza verso il Genocidio che Israele sta compiendo in Palestina?
C’è un genocidio in corso:
Sembra incredibile doverlo ribadire ma a Gaza ad oggi Israele sta commettendo un genocidio. I civili palestinesi muoiono di fame e sotto le bombe (anche con strumenti illegali come le bombe al fosforo, che Israele ha lanciato sui civili). A nulla è valsa la denuncia di Genocidio in sede ONU, Israele continua a massacrare la popolazione della striscia di Gaza. Necessario diventa quindi trovare un modo per cessare questo incubo. Dopo l’iniziativa legale di parte del Sudafrica altre nazioni stanno unendosi contro la violenza dello Stato di Israele e a favore dei civili di Palestina. Ora è il momento della Turchia.
I rapporti tra Turchia e Israele sono sempre stati altalenanti. Tuttavia questi sono chiaramente peggiorati dopo l’attacco lo scorso 7 ottobre. L’attacco attribuito ad Hamas ha dato l’occasione che lo Stato di Israele da anni aspettava per distruggere la Palestina. Lo stesso Ambasciatore di Israele in Italia ha chiaramente detto che “l’obiettivo di Israele è eliminare Gaza”. Non c’è molto altro da aggiungere se non che la “legittima difesa” è uno spauracchio che Israele utilizza per compiere un genocidio. A dicembre Erdogan aveva paragonato le operazioni militari in corso a Gaza all’Olocausto. Quando la vittima diventa il carnefice, si potrebbe dire.
La Turchia si schiera contro Israele perché non tollera più il genocidio in corso a Gaza:
Martedì il governo turco ha annunciato (fonte: aljazeera) che taglierà le esportazioni di 54 categorie di prodotti – tra cui carburante per aerei, attrezzature edili, macchinari, cemento, granito, prodotti chimici, pesticidi e mattoni – a Israele.
La motivazione è semplice: il genocidio che Israele compie uccidendo giornalmente i civili a gaza, usando armi internazionalmente considerate illegali (come il Fosforo Bianco), attaccando ospedali e violando il diritto internazionale umanitario. Il governo Netanyahu deve quindi proclamare un cessate il fuoco e consentire «un flusso adeguato e ininterrotto di aiuti umanitari a Gaza» oppure la Turchia continuerà a schierarsi contro lo Stato di Israele. La Turchia sostiene che la decisione nasce come risposta all’operato del governo israeliano. Il governo di Israele, che ricordiamo si sta macchiando di atroci crimini di guerra, si mette di traverso in modo chiaro e netto verso chiunque critichi il suo operato. Infatti, per quanto riguarda la Turchia, Israele proprio questo lunedì aveva impedito agli aerei militari cargo turchi di paracadutare aiuti umanitari nel territorio della Striscia di Gaza. Impedire l’arrivo di aiuti umanitari è l’ennesimo crimine di guerra attribuibile a Israele ed è quindi comprensibile che alcune nazioni inizino a storcere il naso.
Le parole di Erdogan e l’invio di tonnellate di aiuti umanitari a Gaza da parte della Turchia
Erdogan :
“Continueremo il nostro sostegno ai nostri fratelli e sorelle palestinesi fino a quando lo spargimento di sangue a Gaza non si fermerà e vivranno in una Palestina libera, con Gerusalemme Est come capitale, sulla base dei confini del 1967”,
ha detto martedì. Erdogan ha anche aggiunto che la Turchia ha inviato 45.000 tonnellate di aiuti umanitari nella regione. Tra i due stati iniziano a esserci tensioni tangibili.
Erdogan ha definito Israele uno “stato terrorista”. Inoltre è chiaro e limpido (anche dovuto a varie dichiarazioni del leader turco) il sostegno turco a Gaza. La Turchia propone e incoraggia una soluzione a due stati per il conflitto israelo-palestinese. Soprattutto però la Turchia condanna fermamente l’occupazione decennale del territorio palestinese da parte di Israele – come osservato durante un’udienza presso la Corte internazionale di giustizia. La stessa corte che ha accolto l’iniziativa di parte del Sudafrica che accusa Israele di Genocidio.
Israele dipende molto dalla Turchia al livello economico (come sostiene Ron Tomer, presidente dell’Associazione dei produttori di Israele), quindi la mossa potrebbe portare molte conseguenze. Circa il 50% delle importazioni di cemento, acciaio e marmo di Israele provengono dalla Turchia. Staremo a vedere.
Maria Paola Pizzonia, Autore presso Metropolitan Magazine
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