Crisi umanitaria senza precedenti a Rafah ma Netanyahu la nega, le parole di Erdogan: “Israele punterà alla Turchia”
Le notizie da Tel aviv.
“Le nostre forze stanno combattendo in tutta la Striscia di Gaza, a Jabalya, Zaitun e Rafah. Lo facciamo evacuando la popolazione civile e adempiendo al nostro impegno nei confronti dei loro bisogni umanitari. I nostri sforzi responsabili stanno dando i loro frutti”
Netanyahu
Sono le parole del premier Benyamin Netanyahu per il quale:
“finora a Rafah è stato evacuato dalle zone di combattimento quasi mezzo milione di persone. La catastrofe umanitaria di cui hanno parlato non si è materializzata, né si materializzerà”.
Netanyahu
Un alto funzionario dell’amministrazione Biden ha fatto sapere che gli Stati Uniti condividono le preoccupazioni espresse dal ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant sulla possibile imposizione di un governo militare su Gaza dopo l’attuale guerra.
La Turchia:
Hamas intanto dichiara: “Respingeremo ogni piano per Gaza che non ci includa”.
Erdogan attacca Israele:
“Se non sarà fermato punterà alla Turchia. Continueremo a stare dalla parte di Hamas che lotta per l’indipendenza del suo territorio e difende l’Anatolia”.
Erdogan
L’esercito israeliano chiede ai palestinesi di altri quartieri del nord di Gaza di evacuare. Nel frattempo prosegue l’operazione contro i fondamentalisti a Jabalya.
Anche gli USA sostengono che sia possibile l’attacco a Rafah ma Netanyahu nega:
Gli USA sostengono che lo Stato ebraico abbia ammassato abbastanza truppe per lanciare l’attacco a Rafah.
La Corte Suprema delle Nazioni Unite all’Aja ha cominciato due giorni di udienze sulla richiesta del Sudafrica di. Ci si vorrebbe assicurare che Israele interrompa le sue operazioni militari nella città di Rafah, nel sud di Gaza. Perchè lì più della metà della popolazione di Gaza ha cercato rifugio (fonte: Haaretz)
Il Sudafrica ha chiesto alla Corte di ordinare a Israele di ritirarsi da Rafah. Ha inoltre chiesto di adottare misure che garantiscano l’accesso senza ostacoli alla Striscia di Gaza. Si ritiene chiaramente necessario rendere il valico attraversabile per i funzionari delle Nazioni Unite, le organizzazioni umanitarie e i giornalisti.
Dal 6 maggio a oggi sono 600 mila i rifugiati palestinesi che hanno lasciato o sono stati spostati da Rafah. Rafah si trova a sud di Gaza. Lo spostamento è avvenuto in vista dell’attacco di terra che Israele ha annunciato da tempo. Lo ha detto il portavoce delle Nazioni Unite, nel corso del briefing con i media.
Maria Paola Pizzonia, Autore presso Metropolitan Magazine