Nuovi acquisti per uno degli imprenditori più famosi nel mondo del luxury. Bernard Arnault, fondatore, CEO e chairman di LVMH (che non ha bisogno di presentazioni), continua la sua espansione. Decidendo di comprare una piccolissima quota di Richemont. Si tratta del gruppo, sempre del mondo del luxury, che possiede brand come Cartier. Una mossa che può sembrare molto azzardata (anche se il nostro CEO non sembra tipo da mosse sbagliate), poiché il suo gruppo possiede già brand come Tiffany (e per questo l’acquisizione verrà verificata dall’Antitrust).

La decisione di Bernrd Arnault di acquisire una quota di Richemont

naïma cartier © harper_s-bazaar

Questa acquisizione appare strana, poiché Richemont ha una solida difesa contro i pretendenti indesiderati. Infatti Rupert, il suo presidente, controlla il 51% dei diritti di voto -pur possedendo solo il 10,2% del capitale-, e negli ultimi anni il 74enne ha sottolineato il proprio desiderio di mantenere l’indipendenza del gruppo. “Arnault ha invece dichiarato di aver “Fatto qualcosa di fantastico con Richemont, con Cartier, con Van Cleef. Penso che sia indipendente, che voglia rimanere indipendente e sono completamente d’accordo con questo”.

E Arnault continua in un’intervista trasmessa venerdì sulla CNBC: “Conosco bene il proprietario di Richemont, Johann Rupert. Abbiamo un buon rapporto e gli ho detto che non avrei mai fatto nulla contro di lui. Questo è chiaro”. Confermando, nuovamente, che si tratta di una “partecipazione davvero minore”. Mossa giusta, se consideriamo che, già dalla scorsa settimana, LVMH ha reso noti risultati del secondo trimestre inferiori alle aspettative. Questo è successo probabilmente a causa di un rallentamento della domanda di prodotti di fascia alta. In particolare nel mercato chiave della Cina, una fetta importantissima di mercato per il gruppo. Ma non dimentichiamo che Bernard Arnault è la terza persona più ricca del mondo: il suo è un patrimonio stimato intorno di ben 185 miliardi di dollari, secondo il Bloomberg Billionaires Index.

Marianna Soru

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