Cher, Adele, Shakira, John Legend, Usher, i R.E.M., Neil Young. No, questo non è un elenco di artisti a supporto di Donald Trump, ma una minima parte di celebrities invitate ad esibirsi durante i festeggiamenti per la vittoria del magnate alle elezioni del 2016, e che si rifiutarono categoricamente di accettare la richiesta. Tra i “no” più risoluti, quello di Elton John, inserito a sua insaputa nella lista degli ospiti. Il cantautore britannico fece pubblicare dal proprio ufficio stampa un comunicato per smentire tutto con chiarezza.

Chi, invece, all’epoca vacillò, fu Andrea Bocelli. Il tenore toscano e il politico sono legati da un’amicizia di lungo corso, e il cantante era sul punto di accettare; alla fine, però, spinto anche dalle proteste in patria, Bocelli declinò l’offerta. Dopo queste clamorose defezioni, in qualche modo il concerto in onore del neoeletto presidente fu messo su, tra grandi assenti e polemiche. Otto anni dopo, Trump è nuovamente in corsa, stavolta contro Kamala Harris, che ha preso le redini dei democratici dopo il ritiro di Joe Biden. In attesa di scoprire i risultati di queste votazioni così incerte, ci si chiede chi, in caso di un nuovo successo del repubblicano, potrebbe cantare per lui. I nomi, in realtà, ci sono, anche se esigui e non sempre di fama mondiale. Scopriamoli insieme.

Donald Trump: la parata country in suo sostegno

Artisti pro Trump
Billy Ray Cyrus, tra i musicisti dalla parte di Donald Trump

Come prevedibile, ad essere vicino a Donald Trump è il ramo più conservatore della musica. In esso, figurano diversi musicisti attivi nella scena country. Tra loro, spicca Billy Ray Cyrus, padre della ben più nota Miley Cyrus, da lei diviso per ideali e, recentemente, questioni personali. Il cantautore non ha mai nascosto la sua preferenza e, a conferma di ciò, ha suonato ai funerali dell’ex pompiere italoamericano Corey Comparatore, rimasto ucciso nell’attentato al leader repubblicano in Pennsylvania, lo scorso 13 luglio. Lo stesso Trump, durante un comizio al quale Cyrus era presente, lo ha tirato in ballo, ingerrogandosi su come sia possibile che un “conservative guy” come lui abbia una figlia così liberale. La mela, ogni tanto, può anche cadere lontano dall’albero; in casi come questo, verrebbe da dire “per fortuna”.

Anche Kid Rock, estremamente famoso negli USA ed ex marito di Pamela Anderson, è un fan della prima ora del tycoon. Il country rapper si è sempre dichiarato a favore del secondo emendamento (che riguarda la detenzione di armi), argomento caldo e da sempre al centro di dibattiti tra le due forze opposte. Naturale, dunque, che abbia individuato in Trump il suo punto di riferimento. Rock ha affermato: «Pensate che mi piacccia Trump perché è un bravo ragazzo? Non sto eleggendo il diacono di una chiesa. A quel figlio di p*tt*na piace vincere. Gli piace barare nel suo f*tt*to golf. Lo voglio nella mia squadra. Voglio il tipo che ti dice “Combatterò con te!”».

Il candidato repubblicano, stella tra i rapper

Molti rapper di lustro, da Jay-Z ad Eminem, sono critici verso Donald Trump. Eppure, nel sottobosco di questo genere musicale, serpeggiano consensi. Azealia Banks, già sua sostenitrice accanita durante la campagna elettorale del 2016, si riconferma come tale nel 2024, e ha confermato pubblicamente a chi andrà il suo voto. «È dannatamente divertente» -ha riferito in un’ intervista a The Standard«È passato attraverso quante bancarotte? Quante mogli? Quanti show televisivi? Seriamente, nulla può buttarlo giù.».

A farle eco diversi colleghi, da DaBaby a Lil Pump, che lo ritiene “The greatest president of all time” e ha attaccato Kamala Harris, definendola come una donna indiana e non nera. Una retorica basata sul nulla: la madre di Harris proveniva in effetti dall’India, ma il padre è nato in Jamaica. In lei, dunque, convergono entrambe le origini. Anche Kodak Black si è schierato con l’ex presidente; a incidere, forse il fatto che Trump, mentre era in carica, lo abbia graziato, nonostante la condanna per possesso di armi. Sui suoi social media, Black ha scritto: «Abbiamo bisogno di Trump in carica per sempre! Proprio come quei f*tt*ti cinesi, russi e coreani (nordcoreani, ndr.) hanno i loro presidenti. Trump è la cosa migliore per l’America.». Con buona pace della democrazia.

Donald Trump e Kanye West: da rivali ad amici

Il supporter di Trump più celebre e controverso del panorama musicale è, senza dubbio, Kanye West. I due hanno un rapporto altalenante. Nel 2016 l’autore di Gold Digger aveva appoggiato il miliardario. Nel 2020, invece, Ye aveva ufficializzato la sua candidatura indipendente alle presidenziali durante un evento in cui, tra le altre cose, aveva aspramente criticato Harriet Tubman, una delle figure più rispettate dell’America del XIX secolo. Attivista afroamericana, ha combattuto per l’abolizione della schiavitù e per il suffragio femminile. L’exploit non aveva sortito l’effetto sperato; il “Candidato di Dio” aveva ricevuto solo 60.000 voti, un magro 0,4% sul totale complessivo.

Sembrava che l’ex coniuge di Kim Kardashian volesse ritentare nel 2024, con tanto di foto sibilline che preannunciavano un “Ye24”. West avrebbe chiesto a Trump di fargli da vice, ottenendo un secco rifiuto e anzi, stando a quanto accennato dallo stesso cantante, una reazione sconvolta e poco conciliante. Ye è così tornato sui suoi passi, limitandosi ad un endorsement nei confronti dell’aspirante quarantasettesimo presidente. Il Partito Repubblicano e una concreta fetta di popolazione statunitense sperano molto in un ritorno nella Stanza Ovale del predecessore di Biden; i suoi oppositori, al contrario, temono questa possibilità, che sembra piuttosto concreta. Non resta che attendere novembre, quando capiremo se per Donald Trump, dopo anni di schermaglie, fake news, prese di posizione discutibili e polemiche da lui alimentate, la musica sarà finita, una volta per tutte.

Federica Checchia

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