Si sa, il cane è l’animale più fedele del mondo. E oggi è anche la Giornata mondiale del cane: una ricorrenza che si festeggia il 26 agosto. Istituita nel 2004, nasce per riconoscere l’importanza dei cani nella quotidianità dell’uomo e per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del rispetto degli animali. A volerla, Colleen Paige. Che ha scelto questo giorno per ricordare quando, all’età di 10 anni, adottò il suo primo cane. Grazie al suo primo cucciolo, ha compreso e fatto comprendere l’importanza del legame tra uomo e questo straordinario animale. Inoltre, voleva portare a una riflessione su come migliorare la loro qualità della vita, soprattutto organizzando raccolte fondi per le organizzazioni ed associazioni che si occupano di randagi, abbandonati e maltrattati. Per questo, ha sempre sottolineato l’importanza di adottare da canili e rifugi.

Alcune curiosità sui nostri amici cuccioli per la Giornata mondiale del cane 

  • I cani distinguono fino a 250 tra parole e gesti.
  • Possono capire lo stato d’animo del padrone. Questo perché il corpo umano, a seconda delle emozioni, secerne odori particolari e diversi che gli umani non percepiscono ma l’olfatto del cane sì. 
  • I cani soffrono la gelosia: ecco perché si arrabbiano quando il loro padrone si avvicina ad altri cani.
  • Come gli umani, possono essere destri, mancini o ambidestri: hanno anche loro una zampa preferita.
  • Il cervello canino durante il sonno ha un comportamento simile a quello umano: sogna. Quando dorme, se inizia a fare movimenti strani, a guaire o a muovere le zampe come se corresse, è perché sogna situazioni legate alla vita quotidiana.
  • La razza canina più antica è il cane Saluki, ovvero il Levriero Persiano, le cui prime raffigurazioni risalgono al 2000 a.C. Ancora oggi il Saluki è considerato uno dei cani più obbedienti e intelligenti del pianeta.
  • Il Basenji, razza canina originaria dell’Africa (ma molto comune in Inghilterra) viene utilizzata principalmente per la caccia. La sua caratteristica particolare e simpaticissima, è che non abbaia nel senso tradizionale del termine, ma emette un suono molto simile allo yodel tirolese.

Marianna Soru

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