Sono momenti difficili per il settore della moda: in Veneto i numeri calano a causa della crisi. Il settore registra un meno 7,6%, restando comunque un settore fondamentale per il Made in Italy. Tratta infatti più di 9 mila unità locali, e oltre 70 mila addetti. A riportare i dati è Confindustria Veneto Est.
Cosa sta succedendo al settore moda veneto?
Il Sistema Moda veneto conta su qualità riconosciute in tutto il mondo, e per questo cerca ormai stabilità. Bisogna però distinguere le filiere chiave: Tessile Abbigliamento, e Calzature Pelletteria (accessori esclusi). A influenzare questi eventi anche import ed export. Nel primo semestre dell’anno infatti il livello delle esportazioni resta elevato: i valori superano i 5,5 miliardi di euro, pari al 18% dell’export nazionale. Mentre il calzaturiero veneto è ai vertici in Italia con una quota del 23,4% delle esportazioni nazionali.
Eppure, rispetto allo scorso anno in questo periodo si registra un calo del 7,6%. Rallentamenti soprattutto nell’export verso Regno Unito, Svizzera, Paesi Bassi. Influenzati anche Germania e Stati Uniti. Compensano le espansioni in Polonia, Croazia, Medio ed Estremo Oriente, mentre la Francia rimane saldamente il primo mercato. Per le aziende il passaggio obbligato è la sostenibilità, come rimarcato da Confindustria Veneto Est: per rispettare gli obiettivi entro il 2030, dall’Europa serve un sistema di norme più graduale, accompagnato allo stimolo a investire, e al rafforzamento dei controlli delle importazioni dalle aree non rispettose dei principi di sostenibilità.
Marianna Soru
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