Oltre 250 è il numero di donne che hanno chiesto indennizzi a Harrods in quanto vittime di stupri e abusi sessuali perpetrati da Mohamed Al-Fayed, il defunto magnate egiziano (trapiantato nel Regno Unito) ex proprietario dei celebri grandi magazzini di Londra. Le denunce nei confronti del miliardario si sono impennate in seguito alla messa in onda del documentario Al Fayed: Predator at Harrods, prodotto dalla Bbc, che aveva rivelato le proporzioni dello scandalo. Tra le vittime, anche la star inglese Bianca Gascoigne.
I casi di violenza sessuale emersi dal documentario dell’emittente britannica risalirebbero a diversi anni fa e coinvolgerebbero diverse giovani dipendenti della catena di centri commerciali di lusso.
Nell’inchiesta iniziale, più di 20 ex dipendenti hanno sostenuto di essere state aggredite sessualmente dall’uomo (padre di Dodi, fidanzato della principessa Diana deceduto nel 1997 nel tragico incidente del tunnel a Parigi), scomparso l’anno scorso all’età di 94 anni.
La denuncia di Bianca Gascoigne contro Al-Fayed
Si aggiunge la voce di Bianca Gascoigne, 37 anni, modella e figlia della leggenda del calcio inglese Paul, nel coro di denunce contro il defunto Mohamed al-Fayed, magnate egiziano trapiantato nel Regno Unito, notissimo alle scene pubbliche, la cui figura è finita al centro di un vasto scandalo postumo riguardante accuse di violenze e abusi sessuali.
Intervistata da Sky News UK, Bianca ha raccontato d’essere stata molestata a suo tempo dal miliardario, che le avrebbe messo le mani addosso e cercato di baciarla durante un periodo di lavoro presso i grandi magazzini Harrods, simbolo del lusso londinese e gioiello della corona dell’impero d’affari del tycoon fino al 2010. Periodo di lavoro iniziato quando lei aveva solo 16 anni.
La donna ha sottolineato d’aver conosciuto al-Fayed – morto 94enne l’anno scorso – in compagnia dei genitori e d’essere stata trattata in un primo momento da lui in modo gentile assieme alla famiglia. Salvo scoprirne la natura predatoria a margine di quelli che dovevano essere “incontri di lavoro settimanali”.
Gascoigne, che ha dato alla luce una figlia l’anno scorso, ha affermato di essersi sentita costretta a parlare della sua esperienza dopo che diverse vittime hanno reso pubbliche le loro storie di abusi da parte di Al Fayed.
“Sento che devo farlo, voglio farlo e voglio difendere le donne e, si spera, apportare un cambiamento affinché in futuro mia figlia non debba più passare attraverso una cosa del genere”, ha affermato.
Gli avvocati del gruppo Justice for Harrods Survivors, che rappresentano gli accusatori dell’ex capo di Harrods, hanno elogiato Gascoigne per il suo coraggio, aggiungendo di essere “orgogliosi di rappresentare lei e gli altri sopravvissuti mentre andiamo avanti insieme nella nostra ricerca di giustizia”.
La BBC ha contattato Gascoigne per ulteriori commenti.
Al Fayed, morto l’anno scorso all’età di 94 anni, è accusato di molestie sessuali da diverse donne che lavoravano per lui, molte delle quali fino a poco tempo fa non si sentivano in grado di denunciare l’accaduto.
All’epoca di molti dei presunti attacchi, l’imprenditore miliardario era proprietario di Harrods, dell’hotel Ritz Paris e della squadra di calcio Fulham FC.
La BBC ha ascoltato le testimonianze di oltre 20 ex dipendenti di Harrods durante l’inchiesta per il documentario e podcast Al Fayed: Predator at Harrods.
Nel documentario, trasmesso il mese scorso, si sostiene che durante il periodo in cui Fayed era di proprietà di Harrods, quest’ultima non solo non è intervenuta, ma ha anche contribuito a insabbiare le accuse di abusi.
Rispondendo all’indagine, gli attuali proprietari di Harrods hanno dichiarato di essere “completamente sconvolti” dalle accuse e che le sue vittime sono state deluse, cosa per cui il negozio si è sinceramente scusato.