L’autore statunitense Stephen King si unisce alla schiera di testate giornalistiche, istituzionali culturali e celebrità che hanno deciso di abbandonare X, un tempo Twitter, il social network di proprietà di Elon Musk. Il motivo dell’allontanamento da parte di diversi personaggi di spicco risiederebbe nella scelta del neo-eletto presidente Donald Trump di affidare all’Amministratore delegato di Tesla un ruolo di spicco nel suo team. Il miliardario di origine sudafricana, sarà infatti a capo del Dipartimento per l’efficienza governativa.
Una nomina che ha fatto storcere il naso a molti, dall’attrice Jamie Lee Curtis al quotidiano The Guardian, che ha affermato: «Volevamo far sapere ai lettori che non pubblicheremo più nessun contenuto editoriale ufficiale del Guardian sul sito di social media X. È una piattaforma mediatica tossica. Il suo proprietario, Elon Musk, è stato in grado di usare la sua influenza per plasmare il discorso politico.». Anche alcuni VIP nostrani, da Piero Pelù a Nicola Piovani, hanno abbandonato in segno di protesta. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, nel loro caso, sono state le dichiarazioni di Musk contro la magistratura italiana, che hanno ricevuto la dura replica di Sergio Mattarella. Ora, anche il celebre scrittore sembra intenzionato ad annullare la sua iscrizione.
Stephen King contro Elon Musk
In un post, pubblicato proprio su X giovedì, il “padre” di Shining ha scritto: «Lascio Twitter. Ho provato a restare, ma l’atmosfera è diventata troppo tossica. Seguitemi su Threads, se volete.». Il giorno prima, King aveva negato di aver definito Musk, “la nuova first lady di Trump”. Il diretto interessato aveva replicato dal suo profilo personale, twittando un «Ciao Steve!» che suonava come una sfida.
Il Maestro dell’horror si era già trovato in disaccordo con il magnate, poco dopo l’acquisizione da parte sua del sito, un’operazione da quarantaquattro miliardi di dollari. All’epoca, King si era opposto alla decisione di addebbitare agli utenti venti dollari per mantenere la spunta blu di verifica.«Venti dollari al mese per mantenere la mia spunta blu?Fanculo, dovrebbero pagarmi. Se questo verrà istituito, me ne andrò», erano state le sue parole. Anche durante la campagnaelettorale, i due si erano scontrati anche durante la campagna elettorale, trovandosi in due fazioni opposte. Ora, dopo la vittoria di Trump su Kamala Harris, l’influenza di Elon Musk sugli affari politici degli Stati Uniti sembra essere in continua ascesa. Uno scenario che, per Stephen King, e non solo, fa più paura di uno dei suoi romanzi.
Federica Checchia
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