Twitter, il sondaggio scatenato di Elon Musk: “Dovrei dimettermi?”

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Di Serena Pala

Sembrerebbe proprio che Elon Musk stia lasciando il proprio destino nelle mani dei suoi follower. Il proprietario di Twitter ha infatti lanciato un nuovo curioso sondaggio, in cui chiede: Dovrei dimettermi dalla guida di Twitter? Mi atterrò ai risultati di questo sondaggio“. Attualmente hanno votato 14,7 milioni di persone ed al momento prevale chi vuole l’addio dell’imprenditore.

Elon Musk si dimetterà da Twitter? Saranno i risultati del sondaggio a dirlo

Sondaggio su Twitter di Elon Musk – Photo Credits Chris Delmas

Mentre l’azienda annuncia che non sarà più possibile promuovere su Twitter piattaforme concorrenti, come Facebook o Instagram; 14,7 milioni di utenti hanno votato per il bizzarro sondaggio lanciato dal proprietario, e l’ago della bilancia pende momentaneamente verso il “sì” alla domanda – “dovrei dimettermi dalla guida di Twitter?” – lanciata dallo stesso Musk.

Elon sembra dunque porre il proprio destino nelle mani dei suoi 122 milioni di follower: siano loro a decidere del suo futuro come ceo della società.

Più avanti, ci sarà un voto per importanti cambiamenti politici. Le mie scuse. Non accadrà più“, questo il messaggio che preannunciava il tweet: “Dovrei dimettermi dalla guida di Twitter? Mi atterrò ai risultati di questo sondaggio?

Il sondaggio, al quale i follower possono rispondere semplicemente con “” o con “no“, si chiuderà intorno alle 12 in Italia, e vede prevalere al momento la volontà di destituire Elon Musk dalla guida di Twitter. Alle nove e mezzo di questa mattina, infatti, la rilevazione mostra come il “sì” alle dimissioni sia nettamente in vantaggio, con il 57,1% delle preferenze

Resta ancora da chiarire chi sostituirà Musk nel ruolo di CEO e quanto effettivamente in fretta lui si dimetterà, se i risultati del ‘referendum’ rimarranno tali. Infatti, in un tweet ha sostenuto che “nessuno vuole il lavoro che può effettivamente tenere in vita Twitter: non c’è un successore“.

Twitter, i cambiamenti in vista

Nel frattempo, sulla piattaforma si prevedono importanti cambiamenti in vista. “Non consentirà più la promozione gratuita di specifiche piattaforme di social media” – è quanto annuncia la società in una nota – affermando che Twitter non consentirà più agli utenti di promuovere i propri account su diverse piattaforme di social media rivali, tra le quali Facebook e Instagram.

E si legge ancora:

Sia a livello di tweet, che a livello di account, rimuoveremo qualsiasi promozione gratuita di piattaforme di social media di terze parti vietate, come il collegamento (ovvero l’utilizzo di url) a una qualsiasi delle piattaforme di seguito su Twitter o la fornitura del proprio nome utente senza un url.

Fonte: AGI

Subito dopo il co-fondatore di Twitter Jack Dorsey protesta in un “cinguettio” di una sola parola: “Perchè?“. Inoltre, a seguito della sospensione di alcuni account importanti a causa della nuova politica, incluso l’investitore tecnologico Paul Graham, Musk è dovuto intervenire e spiegare che, invece di considerare i singoli tweet, la nuova politica si limiterebbe a “sospendere gli account solo quando lo scopo principale di quell’account è la promozione dei concorrenti“.

Ma questo è solo uno degli innumerevoli e controversi cambiamenti apportati da Musk, a seguito della rilevazione della società, ad ottobre. Uno stravolgimento che ha condotto sempre più utenti ad invitare i follower a visualizzare i propri post su altri siti.

Come ricordiamo, poco dopo aver rilevato la piattaforma, Musk ha annunciato che il sito avrebbe addebitato 8 dollari al mese per verificare l’identità dei titolari di account, ma ha dovuto sospendere il piano Twitter Blue a seguito di un’incredibile ondata di account falsi. È del 4 novembre, poi, la notizia in cui Musk affermava che la società stesse perdendo 4 milioni di dollari al giorno e che quindi Twitter avesse licenziato metà dei suoi 7.500 dipendenti.

Il nuovo proprietario di Twitter ha anche ripristinato l’account dell’ex presidente Donald Trump e affermato che Twitter non funzionerà più per combattere la disinformazione sul Covid-19.

Gli account sospesi a causa della nuova politica

A seguito della nuova politica introdotta dalla piattaforma, sono stati recentemente sospesi gli account di diversi giornalisti, tra cui il reporter del Washington Post, Taylor Lorenz. Il giornalista si era lamentato per la divulgazione di dettagli sui movimenti del suo jet privato che avrebbero potuto mettere in pericolo la sua famiglia. Inoltre sono stati sospesi i profili di alcuni dipendenti della Cnn, del New York Times e altri del Washington Post, fatto che ha inevitabilmente suscitato aspre critiche, anche da parte dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite.

La Federal Trade Commission degli Stati Uniti ha affermato di seguire gli sviluppi su Twitter “con profonda preoccupazione“.

L’editore esecutivo del Washington Post, Sally Buzbee, ha dichiarato che la sospensione dell’account di Lorenz “mina ulteriormente l’affermazione di Elon Musk secondo cui intende gestire Twitter come una piattaforma dedicata alla libertà di parola“. Da quel momento, alcuni account sospesi sono stati riattivati

Serena Pala

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