A Padova il sindaco si ribella e registra lo stesso i figli delle coppie gay: “Devo tutelare i diritti dei bambini”

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Di Simona Alba

Il sindaco di Padova si ribella al Viminale, ha deciso che continuerà a registrare gli atti di nascita dei figli di coppie dello stesso stesso. Ha detto al prefetto “devo tutelare i diritti dei bambini”.

Il sindaco si ribella al Viminale

Corteo per sostenere i diritti delle famiglie arcobaleno – Ph Credit gay.it

Tra i sindaci che hanno dichiarato di voler continuare a trascrivere i certificati di nascita dei figli nati da coppie omogenitoriali si aggiunge quello di Padova. Il primo cittadino Sergio Giordani dopo un incontro col prefetto Raffaele Grassi ha condiviso una nota in cui spiega la sua decisione. Come riportato da Open il sindaco vuole:

Continuare confermare le modalità e le procedure che fin dal 2017 sono state applicate da me e dal Comune di Padova, e come sempre fatto comunicando ogni atto alle Autorità competenti.

Come sindaco ben lontano dal farne una questione ideologica o di parte, ho il dovere di tutelare anzitutto gli interessi preminenti delle bambine e dei bambini.

Come primo cittadino Giordani non si sente di negare gli atti amministrativi che lo competono per levare ai bambini dei diritti fondamentali, esponendoli così a gravi discriminazioni. E conclude:

È un contesto che vive gravissimi vuoti normativi che nuocciono prima di tutto, lo ripeto, alle bambine e ai bambini. Il mio appello non può che essere quello rivolto al legislatore e in maniera trasversale alle forze parlamentari di sanare questo vulnus.

I comuni si ribellano

Dopo la richiesta del prefetto di Milano, al sindaco Sala, di bloccare la registrazione degli atti di nascita arriva la circolare in cui viene richiesto ai prefetti di tutta Italia di recepire la sentenza n. 38162 della Corte di Cassazione a Sezione Unite del dicembre scorso, in cui si invitano i sindaci a uniformarsi a essa, fermando di fatto i riconoscimenti anagrafici dei figli nati con procreazione assistita nelle coppie omogenitoriali. 

Padova non è l’unico comune coraggioso che ha deciso di ribellarsi. Anche il comune di Mira, in Veneto, ha deciso di procedere con la trascrizione all’anagrafe degli atti di nascita di bambini con due madri o due padri.

Simona Alba

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