Da quando, nel 2016, Kaepernick ha dato il via al Take a Knee Movement, la sua carriera ha subito una brusca frenata. Ma la neonata lega di football americano avrebbe voglia di offrirgli una seconda opportunità.
Nella giornata di ieri, Lindsay Jones di The Athletic ha riportato che Charlie Ebersol (CEO dell’AAF, ndr) ha contattato Kaepernick per valutare un suo possibile interesse nel giocare nella nuova lega.
Kaepernick farebbe comodo ad Ebersol
In effetti, questa potrebbe essere un’ottima possibilità per Kaepernick di dimostrare il suo valore in qualità di quarterback professionista. Certo è che, con molta probabilità, anche questo non servirà a molto per far cambiare idea su di lui ai proprietari di NFL.
Forse è soprattutto questo il motivo del suo rifiuto.
Un persona come lui farebbe davvero comodo all’AAF, in cerca di maggiore visibilità, soprattutto in questo momento, dato che la stagione è appena iniziata ed ha già ottenuto un buon consenso da parte del pubblico.
Un’altra questione che resterebbe da chiarire è il contratto: Kaepernick ha giocato in NFL e da questo punto di vista è stato ben abituato agli alti compensi della lega professionistica. In AAF, i contratti non raggiungono quegli standard, dato anche il livello della maggior parte dei giocatori, e quindi guadagnerebbe molto meno di quanto potrebbe guadagnare giocando in un team di NFL.

Inoltre, l’ex quarterback conosce bene che i motivi che hanno spinto tutti i proprietari NFL a non offrirgli un nuovo contratto da quando è entrato in free agency non sono in alcun modo legati alle sue doti da quarterback. Quindi, dato per scontato che l’AAF è una lega gemellata con l’NFL, non servirebbe a molto giocare (con un compenso più basso) in una lega minore, rischiando di svalutarsi ulteriormente.
Nelle 69 presenze con i 49ers, Kaepernick ha completato il 59,8% dei passaggi effettuati (con una media di 7,3 yard per passaggio) e lanciato 72 touchdown.
Il declino di Kaepernick
Durante la stagione 2016 ha lanciato attraverso il Take a Knee Movement una protesta per le ingiustizie sociali negli Stati Uniti d’America. Altri giocatori e compagni di squadra si sono uniti alla sua protesta.
In quella stessa stagione diventò un free agent e, da allora, nessun altro team lo ha voluto ingaggiare. Nell’ottobre del 2017 ha anche citato in giudizio l’NFL ed ancora si attende il verdetto.
L’AAF è alla ricerca di figure importanti, anche tra gli ex giocatori di NFL, e Kaepernick è tra questi.
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Foto in copertina: Getty Images