Il 23 novembre 1981 gli AC/DC pubblicano con l’Atlantic Records l’ottavo album della loro carriera dal titolo davvero singolare: For Those About to Rock (We Salute You). Sono passati esattamente quarant’anni da quando la band australiana pubblicò questo grande lavoro aggiudicandosi i primo posto del Billboard 200.
Sulla copertina a sfondo color bronzo solo un’immagine, un cannone, e a seguire il titolo, For Those About to Rock (We Salute You). La frase, che rimanda all’ambiente militaresco ma in chiave Rock, è ispirata all’esortazione che i gladiatori nell’antica Roma rivolgevano all’imperatore prima di combattere nell’arena: Morituri te salutant, ovvero Coloro che stanno per andare in contro alla morte ti salutano. Un rivolgersi dunque a coloro che sanno fare il Rock e che amano profondamente il Rock.
AC/DC, l’anno prima un altro memorabile gioiello: Back in Black
Siamo gli esordi degli ’80, anni che regalarono alla musica capolavori indiscussi nella storia del Rock e del Metal. Da appena un anno erano già sfornati grandi album come “Ace of Spades” dei Motörhead, “Iron Maiden” degli Iron Maiden per l’appunto, e ancora “Back in Black” degli stessi AC/DC. Con For Those About to Rock i fratelli Young sembrano affinarsi con quella corrente Metal e Hard Rock appena accennata in Back in Black, con un Brian Johnson appena entrato nel gruppo e dal riconoscibile timbro acuto e graffiato.
Le dieci tracce sono una più intrigante dell’altra ma la vera “bomba” è proprio la prima che da il nome all’album, famosa per i suoni di cannoni che si sentono all’interno del brano. Tra le più note, sempre all’interno dell’album, ricordiamo Evil Walks e C.O.D. con forti venature Blues. Infatti non tutti sanno che che Angus Young, chitarrista solista, fondatore e storico membro del gruppo fin dalla tenera età di 18 anni, iniziò a suonare ispirato da artisti Rhythm ‘n blues come Chuck Berry da cui ereditò la famosa Duck Walk, che sarebbe diventata in futuro il suo segno distintivo ad ogni live.
Manuela Cuccu
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