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Settembre 18, 2024, mercoledì

Accordo Tesla – FCA, emissioni sotto i limiti e niente sanzioni

Va in porto l’accordo tra la casa statunitense Tesla ed il gruppo FCA. Una vera e propria fusione, per lo meno dal punto di vista delle flotte, che però permettono all’azienda italo-statunitense di rientrare nei limiti di emissioni posti dalla UE. Questo patto pone il nuovo gruppo Tesla FCA tra i leader a livello di media di emissioni di CO2 nel mercato europeo. Accordo che non porta guadagni solo ad FCA ma che aiuta anche Tesla. I soldi che FCA verserà entro il 2023, quasi 2 miliardi di Euro, sono serviti per finanziare la gigafactory Tesla a Berlino. La soluzione che inizialmente aveva destato qualche critica poiché permetterebbe ad FCA di salire sul podio dei marchi virtuosi senza effettivamente fare troppo lavoro funziona, e la pone in vantaggio rispetto ad avversari di spessore del settore automotive.

I dettagli dell’accordo Tesla – FCA

Nello specifico FCA ha acquistato i cosiddetti “crediti verdi” di Tesla, procedura assolutamente in linea con le direttive europee. Questa transazione è cominciata ad inizio di quest’anno, in concomitanza con la notizia che la UE avrebbe iniziato ad introdurre pesanti sanzioni per le case che avessero “bucato” il tetto massimo di 95g/km di CO2 di media sulla flotta venduta, a partire dal 2021. Un accordo che giova ad entrambe le parti, FCA riesce agilmente a rientrare nel limite, grazie al fatto che l’azienda di Palo Alto produce tutte auto ad emissioni 0, mentre Tesla riesce a pagarsi la gigafactory di Berlino.

La nuova gamma ibrida ed elettrica FCA inzia da qui, Panda e 500 – Photo Credits: FCA media center

Il gruppo FCA Tesla risulta essere terza in Europa tra le case con più bassa media di emissioni. Al primo posto PSA (anch’essa prossima ad entrare a far parte di FCA, creando Stellantis), e a seguire Volvo. BMW chiude la lista delle virtuose che già rispettano il target di 95g/km di CO2.

La situazione degli altri marchi.

Solo quattro le case in regola con le normative europee che entreranno in vigore dal 2021, restano più attardate altre case. Mentre BMW è “salva” per un soffio, restano appena sopra la media per 2g/km Renault, il gruppo Mazda-Toyota, Nissan e Ford. Più indietro KIA, che paga qualche grammo al chilometro in più e Volkswagen, a 5g/km oltre al limite. Volkswagen che però sta proseguendo con il suo programma per l’elettrificazione della flotta e punta a rientrare nei limiti. Ancora peggio Hyundai, ed il gruppo Daimler-Benz, con oltre 9g/km di svantaggio. In coda il gruppo Land Rover-Jaguar con 13g/km da recuperare, con polemica da parte della casa che non trova riscontro con i calcoli interni.

Tabella di paragone della media di emissioni tra le varie case automobilistiche europee – Photo Credits: T.E. media center

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