Oggi 18 novembre il disco degli U2 Achtung Baby celebra i 30 anni della sua uscita. Un capolavoro degli U2 che assume la città di Berlino come “Zoo Station”. Una città che ancora si stava riprendendo dalla fine della Guerra Fredda che l’aveva devastata. Un saluto agli anni ’90 che così si aprivano con una svolta radicale. Un omaggio alla band dublinese e al loro album del 1991.

18 novembre 1991: 30 anni dall’uscita di Achtung Baby

Sono passati già 30 anni, dall’uscita di un disco che ha rivoluzionato la musica degli anni ’90. Achtung Baby degli U2. Gli U2 sono un gruppo musicale rock irlandese, e più precisamente di Dublino, formatosi nel 1976. Il gruppo è composto da Paul David Hewson, in arte Bono (cantante), David Howell Evans in arte The Edge (chitarrista), Adam Clayton (bassista) e Larry Mullen Jr. (batterista). Dopo una già straordinaria carriera, gli U2, nel 1991 rilasciano il loro settimo album, Achtung Baby, caratterizzato da un timbro nettamente diverso rispetto alle canzoni che avevano fino a quel punto fatto la storia della band.

Sfondo del loro album la città di Berlino, da appena due anni venuta fuori dalle piaghe della Guerra Fredda che per oltre due decenni aveva diviso la capitale tedesca in due. Una città ancora piena di spettri e fantasmi del passato. Un titolo, un grido di denuncia e di speranza al tempo stesso. Un album che avrebbe rivoluzionato completamente la musica degli anni ’90. Un nuovo timbro per la band che seppellisce i salmi celtici e le suggestioni post-punk degli esordi. Lo stesso Bono lo definì «un disco che suona come quattro uomini che abbattono The Joshua Tree». L’album si è anche classificato al 62º posto tra i 500 migliori album di tutti i tempi secondo Rolling Stone. Il tour che seguì l’uscita dell’album, lo ZooTV Tour (29 febbraio 1992 – 10 dicembre 1993) fu il più maestoso e rivoluzionario mai realizzato dalla band.

Un album totale, un’unione di sfrenata creatività in cui convergono musica, poesia, teatralità, cinema ed arti grafiche. Con la regia di Daniel Lanois, fidato collaboratore della band già da diverso tempo, affiancato dal genio indiscusso delle produzioni Brian Eno. Registrato tra Dublino e gli Hansa Studios dove Bowie qualche anno prima aveva registrato la propria “Trilogia di Berlino”: Low (1977), “Heroes” (1977) e Lodger (1979). A concluderà la straordinarietà del progetto, il lavoro grafico del guru Anton Corbijn che creò una copertina-collage composta da immagini di viaggio a Santa Cruz e Marocco.

Un album di titoli straordinari e dirompenti

Il disco si apre con il frastuono industrial di Zoo Station, con un Bono quasi profetico che canta «sono pronto a dire di essere felice, di essere vivo», prima di recitare le universali parole di One, che resterà per sempre la grande hit del disco nonché uno dei titoli più celebri della band. Seguono i riff taglienti di The Edge nella struggente Until The End Of The World, che incorniciano un ipotetico dialogo tra Gesù e Giuda. Si prosegue con la ballata romantica di Who’s Gonna Ride Your Wild Horses; alla sonorità vagamente sinistra di The Fly come accompagnamento alla voce di un Bono più mefistofelico che mai; al funky sfrenato di Mysterious Ways.

È una progressione sonora incredibile, passando dall’energia di Acrobat e alla tenerezza di Ultra Violet (Light My Way) fino a giungere alla riflessione disincantata del brano conclusivo Love Is Blindness (“l’amore è cieco”) con The Edge che suona organo e tastiere.

Omaggi alla band per il 30º anniversario di Achtung Baby

Per celebrare i 30 anni dall’uscita di questo capolavoro, domani uscirà 30th Anniversary Special Edition su vinile Standard e Deluxe. Il 3 dicembre uscirà invece un cofanetto digitale composto da 50 tracce di omaggio alla band. Infine non potrà ovviamente mancare la celebrazioni da parte della loro Berlino, che omaggerà gli irlandesi con un’istallazione speciale presso gli Hansa Studios a Kreuzberg.

Cristina Caputo

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