“Acqua e Anice”, con Stefania Sandrelli torna il vero cinema

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Di Federica De Candia

Caldo come un tango con il casquè. Un film che fa tornare adolescenti, quando si era Re di balere, non importa se per una notte sola. La storia di Olimpia, ex leggenda del liscio in Romagna, interpretata dallo sguardo intenso e malinconico di Stefania Sandrelli. “Acqua e Anice” un film che fa piangere, al cinema dal 3 Novembre. “Ogni tanto la luna ed il sole s’incontrano insieme nello stesso cielo..“, risuona la musica, e niente è più giovane di uno stato d’animo.

Road movie saggezza e piadina

“Acqua e Anice”, Trailer da YouTube

Io non posso uscire con chi porta il pannolone. Magari non muoverti troppo.. si potrebbe sentire il rumore”. 70 anni, e tutta la grinta di quando cantava con la sua band dal nome “I capricci di Olimpia”. Ancora sfoggia il topless in spiaggia, lei è Olimpia (Stefania Sandrelli). Decide di rimettersi in pista proprio con la sua orchestra, per tornare dai fans, da coloro che, in passato, l’hanno amata con la sua musica. E sono in molti, tra vecchie fiamme e ammiratori, chi attende un abbraccio, chi una chiacchierata. Chiede alla timida e impacciata Maria (Silvia D’Amico) fidanzata del bagnino del lido, di guidare il suo furgoncino Ducato rosso, e di accompagnarla. Dalle Valli di Comacchio in direzione nord, prima verso Zurigo dove andrà a trovare un’amica, per poi fermarsi al matrimonio della sorella, dove dovrà cantare. Al duo si aggregherà anche Jimmy il sassofonista (Paolo Rossi), ex membro della band, sul filo della nostalgia, dei ricordi del passato.

Corrado Ceron è al suo esordio cinematografico nel 2022 con “Acqua e Anice“, sceneggiato insieme a Federico Fava e Valentina Zanella. Un cocktail più che una digestiva bevanda dei tempi passati al sapore di anice. Si mescolano riflessioni, rimpianti, libertà, amarezza, brividi sulla pelle. Tutto passa sul viso della dea Sandrelli, musa di Ettore Scola, in quell’iconico sguardo di naturalezza e malizia. Nella parte di una eroina passata, che cura le sue parrucche come eterni cimeli, alterna momenti di non lucidità e vuoti di memoria.  “Quante volte è venuto quella notte Nino Bronzaquerta al ‘Peccato Veniale’ di Cesenatico?“, questi i ricordi della genuina e un po’ brilla signora delle balere: sbagliato pensare che la risposta sia nel moto a luogo. Al suo fianco una giovane e più posata; dapprima restia all’esuberanza svampita e al linguaggio scurrile di Olimpia, che vive sempre come una star. Poi le due si sciolgono in un’amicizia salvatrice per entrambe.

I segreti di Acqua e Anice

Il titolo del film svela una passione della protagonista: la mistura che beve molto spesso e sulla cui preparazione è molto severa. “Ci siamo rivolti a Stefania Sandrelli per la sua capacità di dare il giusto timbro alla commedia che ha per tema il linguaggio etico“, racconta il regista Ceron. Che affida allo stile inconfondibile dell’attrice ogni inquadratura, ogni primo piano. Il tema dell’eutanasia è un velato argomento nella sceneggiatura, in un film che è in realtà un inno alla vita. “Acqua e Anice” è stato presentato alla “79esima Mostra del Cinema di Venezia“. In occasione la Sandrelli, al suo secondo ruolo da protagonista assoluta dopo ‘Io la conoscevo bene’, ha rivelato le sue impressioni e un racconto della sua gioventù rimasto fin ora segreto.

Olimpia è un ruolo che mi calza.. piena di voglia di vivere, con parrucche, forte e libera”, dice l’attrice di Viareggio. Un personaggio che ha anche subito una violenza, proprio come accaduto a lei un tempo: “Ho avuto un’esperienza terribile con un calciatore della Lazio, morto qualche anno fa. Era il fidanzato di Gigliola, una delle mie migliori amiche, che mi ospitava a casa sua. Disse: ‘Facciamo due macchine, ti accompagno io‘” continua la Sandrelli, “Vedo che mi viene incontro, mi dice ti aspetto, realizzo che si aspettava di fare sesso e io non volevo nel modo più assoluto. In quella cabina mi ha menato, mi ha gonfiato gli occhi, ha rotto la faccia, le ossa, ero più morta che viva”. E quando raccontò il triste episodio all’amica, le due piansero insieme. “Mi ha dovuto recludere in una specie di scantinato per non farmi vedere, ho chiamato i carabinieri. Lei non l’ha mai più visto, era una cosa che avevo rimosso, è stata una cosa pazzesca”.

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