Acqua nera, la maledizione dei Kennedy

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Di Redazione Metropolitan

Quella mattina lei aveva corso lungo la spiaggia fra le dune, il vento nei capelli e il bianco splendore del sole e la battigia schiumosa. Una ragazza americana che ama la vita, che crede di averla scelta. Una ragazza americana che vuole vivere, vuole vivere per sempre.In “Acqua neraJoyce Carol Oates (129 pagg. “Il Saggiatore”) una delle scrittrice americane più prolifiche con più di 100 libri all’attivo, affronta tutti insieme quelli che sono i temi ricorrenti dei suoi scritti.

Dalla violenza della società americana, ai rapporti di forza che al di là delle apparenze tengono insieme le famiglie borghesi, alla condizione femminile fino alla deriva dell’Ego maschile.

La politica pratica consiste nell’ignorare i fatti

La Oates pur cambiando i nomi di luoghi e persone riporta alla luce uno scabroso fatto di cronaca di cui fu protagonista l’allora senatore Ted Kennedy nel 1969, quando presumibilmente ubriaco, di ritorno da una festa sull’isola di Chappaquiddick. Perse il controllo della macchina finendo in un lago di acqua putrida dove morì annegata la ragazza che viaggiava con lui.

L'auto di Ted Kennedy mentre viene recuperata dal canale in cui era caduta, sull'isola di Chappaquiddick. (AP Photo/file)
L’auto di Ted Kennedy mentre viene recuperata dal canale in cui era caduta, sull’isola di Chappaquiddick. (AP Photo/file)

Scabroso perché il senatore democratico che tante volte aveva ascoltato se stesso parlare al popolo di morale e valori, quei valori in cui la stessa Kelly credeva; la lasciò a morire  senza l’ombra di un rimorso. Scappò senza chiamare i soccorsi, quei soccorsi che come si scoprirà in seguito, se fossero arrivati in un tempo ragionevole, avrebbero potuto salvarla.

L’omissione di soccorso, reato per cui era previsto il carcere, gli procurò invece solo la sospensione della pena, anche se gli costò la candidatura alla presidenza. La stessa famiglia che la ragazza evoca nei suoi ricordi mentre muore e tutta la sua vita le passa davanti; venne pagata pur di mettere a tacere una storia che avrebbe potuto portare alla luce una verità ancora peggiore.

La politica come organizzazione sistematica dell’odio.

Acqua nera diventa così un racconto indimenticabile per le sensazioni che suscita. Ci sembra di essere immersi anche noi in quell’acqua maleodorante, profonda quanto basta per farci affondare un auto, farla capovolgere incastrandoci dentro una bella ragazza che aveva accarezzato per un attimo il sogno di essere stata scelta da un uomo influente, affascinate.

Kelly, la scrittrice usa qui il nome di uno dei suoi pseudonimi, ci sembra di vederla sulla spiaggia mentre si solleva sulle punte dei piedi per essere baciata da quell’uomo alto, molto più vecchio di lei, con il quale al contrario che con suo padre; crede di avere in comune una stessa visione del mondo. Ci sembra di vederla incastrata fra i sedili, col suo bel vestito che ha lo stesso colore di quello che indossava da bambina, mentre correva fra le braccia del nonno per essere sollevata dalla terra al cielo.

Il senatore Edward Kennedy (a destra) ed i suoi fratelli, John Kennedy (sinistra) e Robert Kennedy (al centro), ad Hyannisport, nel Massachusetts.

La moralità è un lusso privato e costoso.

Kelly, mai competitiva che si scopre ambiziosa, che aspettava che lui tornasse indietro nonostante quel calcio in faccia ricevuto mentre usciva dall’abitacolo, mentre lei  inutilmente si aggrappava alla sua gamba per non restare da sola; Kelly che gridava aiuto mentre l’acqua fangosa le riempiva i polmoni: Kelly rappresenta l’ingenuità della gioventù genuina.

ciò che fai della tua vita, l’amore che ci riversi…quello è Dio.

 Aspettava, fiduciosa, illudendosi ancora che lui l’avesse scelta per amarla, mentre l’acqua filtrava in quello spazio che la racchiudeva come un utero. E il suo morire lentamente asfissiata dalla sua stessa aria, è la rappresentazione della morale ipocrita, spregiudicata che continua a dominare anche il nostro secolo.

Ci rimangono la rabbia, lo sgomento di fronte all’oscurità dell’animo umano, quella sensazione di oppressione al petto, di ingiustizia, di compassione; mentre l’acqua nera le riempie i polmoni. Mentre lei muore.

Cristina Di Maggio

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