Adam Scott dopo tre anni di magra è tornato alla vittoria, a casa sua nell’Australian PGA Championship. Il suo putter, il famigerato Broomstick, regala gioie.
Un bel regalo di natale quello che si e fatto Adam Scott questa settimana, il ritorno alla vittoria dopo tre anni dall’ultima volta al Cadillac Championship.
Il 39enne di Adelaide ha vissuto una carriera tra alti e bassi.
Il suo swing esteticamente perfetto l’ha avvicinato da subito al grande golf e sin dai suoi primi passi nel carrozzone del PGA Tour veniva accostato alla Tigre.
Il paragone non lo ha facilitato nella sua carriera, mettendogli addosso una pressione forse troppo grande.
La crisi ed il Broomstick
Eccellente tiratore di palla, incredibili le statistiche da tee a green, ma non è mai stato un grande giocatore con il putter in mano, la carriera svolta però grazie al Broomstick, il famoso ”puttone” che ha provocato critiche diversissime.
Golf Digest
Per alcuni facilita troppo il giocatore, per altri peggiora le performance, altri ancora semplicemente lo trovano terribile. Adam lo trova perfetto.
Grazie alla rivoluzione sul gioco corto Scott vola. Vince due WGC ma soprattutto una splendida e bellissima Green Jacket.
masters.com
The Masters Tournament
La sua vittoria al Masters del 2013 è stata forse una delle piu belle della storia di questo sport.
Il suo avversario era Angel Cabrera, past Champion, battuto solo al Playoff.
L’argentino e l’australiano vedono cadere Jason Day con due brutti bogey alla 16 ed alla 17 concludendo a -7.
Loro invece marcano un birdie alla difficile 18 alzando l’asticella a -9 e portandosi ad un playoff a due.
La prima buca di spareggio è proprio la 18esima, che si conclude con un par per entrambi. La seconda buca di spareggio è la 10, Camelia, un par 4 di 495 yards. Prendono entrambi il green con il secondo colpo, Angel sbaglia il putt mentre Adam imbuca un birdie da quasi 5 metri. Vince proprio su quei green dove solo giocatori con un putt fantastico possono trionfare.
Il suo ritorno è stato fondamentale ma non solo per lui, per tutto il movimento golfistico australiano. Lui è da sempre il giocatore più rappresentativo dopo Greg Norman. Proprio quel Norman che il Masters l’ha solo sfiorato ma mai vinto.
Sport Illustrated
Welcome Back Adam!
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