Durante una recente intervista Adrien Brody confessa che l’attore Jack Nicholson gli propose di boicottare la sua presenza alla cerimonia degli Oscar nel 2003 per via degli attacchi da parte degli Stati Uniti in Iraq. Brody rifiutò, lanciando un messaggio durante il suo discorso di premiazione.  

Adrien Brody e gli Oscar 2003

L’attore Adrien Brody fu candidato agli Oscar del 2003 come miglior attore per il film “Il Pianista”, un vero capolavoro diretto da Roman Polański. Il protagonista ha recentemente confessato di essere stato contattato dall’attore Jack Nicholson, anche lui in gara per gli Oscar quell’anno, chiedendogli di non presenziare alla cerimonia per lanciare un messaggio contro gli attacchi statunitensi in Iraq.

La serata degli Oscar 2003 infatti si svolse proprio alcuni giorni dopo i primi attacchi militari dell’esercito americano in Iraq. Jack Nicholson quindi decise di riunire a casa sua tutti gli attori candidati alla categoria “miglior attore” di quell’anno per convincerli a non presentarsi. Adrien Brody si dimostrò da subito riluttante nei confronti della cerimonia. Tra gli attori presenti a quella riunione la maggior parte avevano già ricevuto alcuni premi Oscar nel passato, come ad esempio Nicolas Cage, Michael Caine e Daniel Day-Lewis, ma per Brody si trattava della sua prima candidatura.

Il discorso durante la cerimonia di premiazione

La decisione finale di Adrien Brody fu quella di partecipare alla cerimonia e diventò quindi il più giovane premio Oscar, vincendo nella sua categoria a soli ventinove anni. Durante il suo discorso di ringraziamento decise di cogliere l’occasione per lanciare un messaggio di pace sulla guerra in Iraq. È così infatti che conclude:

“Sono pieno di tristezza stasera perché sto accettando un premio in un momento così strano. La mia esperienza nel realizzare questo film mi ha reso molto consapevole della tristezza e della disumanizzazione delle persone in tempo di guerra, e delle ripercussioni del conflitto. Chiunque preghiate, che sia Dio o Allah, possa vegliare su di voi e preghiamo per una risoluzione pacifica e rapida”.

Camilla Tecchio

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