I talebani artefici di esecuzioni “extragiudiziali” in Afghanistan. È quanto denunciato nelle scorse ore dall’Alto Commissario per i diritti umani Nada Al-Nashif. Secondo quel che riporta La Repubblica, la questione avrebbe allarmato l’ONU, vista la situazione già precaria nello Stato orientale a seguito del ritorno al potere dell’organizzazione guerrigliera.
Corpi esposti in pubblico perle strade dell’Afghanistan
Dopo un ventennio di operazioni militari sotto la guida degli Usa, la scorsa estate i talebani hanno preso il controllo dell’Afghanistan. In poco più di un mese, infatti, sono riusciti ad impossessarsi delle maggiori città del Paese, fino ad arrivare alla capitale Kabul. La loro fulminea vittoria venne a coincidere con il ritiro degli statunitensi dal suolo afghano e, da allora, si vive in un’atmosfera di costante tensione. Negli ultimi mesi, però, svariate sono state le notizie “rassicuranti” sul cambiamento in atto a Oriente che sono giunte fino a noi. Tra queste, una riguardante un’amnistia generale annunciata proprio dal gruppo fondamentalista islamico e rivolta a tutte le forze governative. Tuttavia, visti i recenti sviluppi, le cose devono esser cambiate.
Stando alle affermazioni di Al-Nashif, numerose sarebbero le denunce accolte in merito al clima attuale. Pare che il nuovo Governo stia provvedendo a giustiziare membri dell’ex corpo di sicurezza afghano e persone legate all’ex Presidente Ashraf Ghani, rifugiatosi in Tagikistan dopo la rivolta. A tal proposito, la corrispondente ha rivelato al Consiglio per i diritti umani che:
“Tra agosto e novembre abbiamo ricevuto denunce credibili di oltre 100 esecuzioni di ex membri delle forze di sicurezza nazionali afghane e di altre persone legate al vecchio governo, di cui almeno 72 sono state attribuite ai Talebani“.
A ciò, inoltre, si andrebbero ad aggiungere l’esposizione di corpi nelle strade pubbliche e l’esecuzione di una cinquantina di sospetti affiliati dell’Isis-K. Al momento, non si hanno maggiori informazioni a riguardo e non è dato sapere se l’ONU, o i Paesi occidentali, cercheranno di intervenire per porre fine alla vicenda.
Scritto da Diego Lanuto.
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