Afghanistan, tre libri per spiegare ai bambini l’attuale situazione

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Di Stella Grillo

Quello che sta accadendo in Afghanistan sta avendo risonanza in tutto il mondo. Il nuovo appuntamento del venerdì con la rubrica Letteratura per l’Infanzia, proponetre testi per tentare di spiegare ai bambini e ai ragazzi la situazione attuale; tre storie delicate fatte di forza, speranza e verità.

Afghanistan, libri: i perché dei bambini spiegati attraverso la lettura

La situazione in  Afghanistan è ormai tristemente nota. L’arrivo dei talebani a Kabul porta, inevitabilmente, anche bambini e ragazzi a porsi delle domande. Molti perché e interrogativi da parte di grandi e piccini in una situazione che sembra incerta, claudicante, e a cui non si può dare una risposta esaustiva o concreta. La lettura, tuttavia, può essere uno strumento adatto per tentare di introdurre ai bambini un’argomentazione così delicata e spinosa; un modo per cercare di chiarire l’attuale momento storico che l’ Afghanistan sta vivendo. Lo strumento letterario per eccellenza è per i bambini un oggetto chiave capace di indurre alla riflessione. Ecco quindi, di seguito, tre libri sulla situazione attuale in Afghanistan, il cui filo conduttore narrativo passa dalle sofferenze, ai diritti, all’importanza della libertà.

Fiori di Kabul di Gabriele Clima

Il primo libro che parla di Afghanistan, modi di vivere, e privazioni di diritti inalienabili è Fiori di Kabul, di Gabriele Clima edito Einaudi Ragazzi. Questo romanzo è una dichiarazione d’amore alla libertà: ambientato in Afghanistan, precisamente a Kabul, la protagonista della trama è Maryam; una ragazza vittima della politica conservatrice del paese che si trova a dover fare i conti con un padre rigidamente fedele alle tradizioni vigenti. Un giorno, presso casa di Maryam, sosta una straniera che sta attraversando l’ Afghanistan in bicicletta. Questo incontro e questo momento preciso della sua infanzia, sarà determinante per le sue scelte future, da adulta. Maryam ”sceglie” la bicicletta come simbolo e strumento di emancipazione lì dove, in Afghanistan, alle donne è negata qualsiasi cosa. La protagonista, nel susseguirsi delle pagine, compie un percorso di crescita e consapevolezza analizzando le proprie dinamiche familiari e il contesto in cui vive. La storia raccontata nel libro Fiori di Kabul si ispira alla realtà e, più precisamente, alla figura di Shannon Galpin, attivista, viaggiatrice e produttrice di film che, nel 2010, fu la prima ad attraversare i 225 chilometri della valle del Panjshir.

Il libraio di Kabul di Åsne Seierstad 

Una storia che è amore per la libertà attraverso i libri. Il libraio di Kabul, edito Rizzoli 2002, è la fotografia messa in parola di un momento travagliato della società afghana. Come lo stesso titolo suggerisce la storia si svolge, anche qui a Kabul, in Afghanistan. E’ il 2002 e i talebani si sono ritirati dall’ Afghanistan; in quel momento, Åsne Seierstad, giornalista ed esperta di conflitti internazionali si trasferisce a Kabul con l’intento di capire, in prima persona, cosa sta accadendo in una situazione sociale così martoriata. Soggiorna presso la casa del libraio Sultan Khan, una permanenza che le permette di vedere e vivere da vicino i contesti giornalieri e quotidiani di una tipica famiglia afghana. Una testimone sì, di guerra, ma anche di un popolo che dopo tanto patire ricerca la speranza e brama la libertà. Il libraio di Kabul è il resoconto di un’esperienza diversa e particolare attraverso gli occhi della reporter norvegese; un libro sulla dignità, il coraggio, l’amore per i libri e la lotta alla sopravvivenza, in una società che opprime il diritto alla libertà di ognuno.

Afghanistan, libri: La matita magica di Malala di Malala Yousafzai

Non si parla propriamente di Afghanistan in quanto Malala è pakistana, ma il suo impegno dà voce a tutte quelle bambine, donne e ragazze che si sono viste negate la libertà. Malala è la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la pace; il suo è un impegno per l’affermazione dei diritti civili e per il diritto all’istruzione – bandito da un editto dei talebani – delle donne della città di Mingora. Il testo parla della sua storia personale: una ragazza cresciuta e vissuta in una terra martoriata dalla guerra. Una ragazza che, crescendo, ha visto svanire improvvisamente il suo diritto allo studio: non avrebbe più potuto frequentare la scuola solo perché era una ragazza. Il suo rifugio, i sogni: Malala sognava di possedere una matita magica per cambiare il mondo, un mondo che è riuscita a cambiare realizzando i suoi sogni, pur non avendo una matita incantata; così, senza alcun matita fatata, Malala nella solitudine della sua cameretta, ha deciso di raccontare le sfide che ogni giorno era costretta ad affrontate. Parole che hanno fatto il giro del mondo, dando una visione globale e dettagliata di quello che, ancora oggi, alcune donne, bambine, e persone sono costrette a subire.

Stella Grillo

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