Aiuto psicologico ai profughi ucraini: lo shock del trauma della guerra

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Di Francesca De Fabrizio

Situazione profughi ucraini: i traumi più gravi e duraturi non sono quelli dati dalle violenze fisiche, ma dallo schock psicologico. I centri di assistenza come Helpcode ci rivelano i dietro le quinte di una difficile guarigione. Il governo ucraino ferma chi vuole rientrare: vietato l’ingresso almeno fino alla primavera 2023.

Assistenza psicologica ai profughi ucraini: un aiuto per affrontare il trauma

Photocredit: cesenatoday.it

I disturbi da stress post traumatico di tanti dei profughi ucraini sono difficili da superare. La vita di chi ha visto il proprio Paese distrutto da un giorno all’altro non è più la stessa e fare i conti da soli con questo taruma non è facile. Per questo esistono centri di assistenza che offrono aiuto psicologico. Tra queste Helpcode ci racconta la situazione di chi arriva dall’Ucraina “I sintomi del disturbo da stress post-traumatico sono diventati molto più regolari così come i traumi gravi. Siamo rimasti sotto shock quando persone con storie di condizioni disumane hanno cominciato ad arrivare ogni giorno”.

Gli interventi sono creati ad hoc a seconda della condizione di chi arriva. Per i bambini, ad esempio, il metodo “Huggy-Puppy”: il bambino può scegliere un peluche (meglio se abbastanza grande da abbracciarlo quasi tutto) e giocarci come preferisce. Questo permette ai tutori di osservare il suo comportamento e agire di conseguenza: la gravità del trauma si rifletterà nel momento del gioco.

Gli arrivi in condizioni catastrofiche si sono ridotti rispetto all’inizio della guerra. Chi arriva adesso è già più “abituato” alla situazione in cui si trova e ha uno stress post traumatico minore, ma la necessità di stabilizzare la condizione psicologica di queste persone è comunque importante “Il nostro obiettivo ora è lavorare con persone che si sono sistemate e portano con sé i loro traumi. La stabilizzazione di base offerta loro durante l’attraversamento delle frontiere non risolve questi problemi a lungo termine ed è per questo che cerchiamo di offrire un aiuto ripetuto per prevenire lo sviluppo di condizioni mentali più gravi”. Soprattutto perché anche chi vorrebbe tornare in patria adesso non può farlo, il governo ucraino ha chiesto ai cittadini di non rientrare almeno fino alla prossima primavera. L’Ue viene incontro ai profughi: il permesso di soggiorno temporaneo è stato prolungato fino a marzo 2024.

Francesca De Fabrizio

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