Lou Reed è un’icona della musica rock. La sua carriera è andata di pari passo con la sua vita piena di eccessi. Emblema di una società rivoluzionaria, con il gruppo The Velvet underground di cui è stato leader e frontman, ha cambiato le regole del rock. Oggi è la ricorrenza della sua scomparsa, avvenuta ormai da nove anni

Lou Reed, il classico “angelo del male” del rock

Lou Reed è stato il classico esempio di genio e sregolatezza artistica. Il suo outfit caratteristico composto da giacca di pelle, Ray-Ban e jeans lo ha reso facilmente riconoscibile anche fra chi non era suo fan. Già dall’infanzia ebbe a che fare con una situazione difficile famigliare, e questo lo portò a soli sedici anni al consumo di droga. Si avvicinò al mondo della musica attraverso un programma radio che condusse nel 1961, dove passava musica blues e rock.

Dopo l’esordio con il pezzo The Ostrich, riuscì a prendere contatti importanti che facilitarono l’ingresso nel mainstream dei Velvet Underground. Il progetto piacque molto anche al famoso pittore Andy Warhol, che curò la copertina dell’album d’esordio del gruppo finanziando quest’ultimo.

Il secondo ed il terzo disco diedero conferma di quanto di buono fatto nell’album d’esordio. Nel 1970 tuttavia Lou Reed lasciò il gruppo, iniziando una carriera solista che lo porterà a livelli di fama nettamente superiori a quelli ottenuti con i Velvet Underground.

Nonostante i primi due dischi non andarono come ci si aspettava, Berlin, terzo progetto solista di Reed, lo rilanciò. Liriche crude, suoni forti e sentimenti cupi trasudano del progetto. Un disco forte che parla allo stomaco dell’ascoltatore. Tuttavia le vendite non lo premiarono, e dovette così scendere a compromessi con l’album Transformer, dove si avvicinò a sonorità più commerciali.

Da quel momento in poi per Reed si aprì una doppia vita: Se da una parte la sua musica, talvolta fuori le righe, lo portò a successi senza pari, dall’altra la droga lo catturò in vortici senza fine.

Proprio da uno di questi eccessi si ammalò di epatite C. La contrasse infatti per via di una siringa infetta, e questo lo portò ad un lento deterioramento di salute, fino alla morte per tumore al fegato.

Lou Reed è stato un genio. Probabilmente il classico esempio di rockstar maledetta.

Talvolta capita che gli artisti più talentuosi si trovino a combattere con depressione, probabilmente per via della spiccata sensibilità che li contraddistingue. Lou Reed è uno di quelli, ed il contrappasso per il suo infinito talento è stato un carattere troppo fragile che l’ha portato a vivere all’eccesso.

Talvolta troppo

Andrea Pastore

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