Il termine Akibare è una bellissima parola intraducibile giapponese che, letteralmente, significa ”limpido cielo d’autunno”. Nel nuovo appuntamento della rubrica Parole dal Mondo, una delle più belle parole adatte a questo periodo, con cui i giapponesi designano il periodo autunnale, stagione tanto amata nel paese del Sol Levante.

Akibare, una bella e limpida giornata autunnale

Akibare
Credits: www.veratour.it

Il termine Akibare 「秋晴れ」 – o Akibiyori – è un’espressione utilizzata per riferirsi a una bellissima e tersa giornata autunnale. In lingua giapponese ogni stagione ha un proprio kanji; il kanji appartenente all’ Autunno – 秋・あき, è aki. Akibare è, quindi, uno dei vocaboli che più strettamente deriva dal kanji riferito all’autunno. In Giappone le estati sono molto afose e cariche di piogge, quindi l’arrivo della stagione autunnale rappresenta un vero e proprio momento di ristoro e raccoglimento, utile a dedicarsi a numerosi e piacevoli piaceri.

La locuzione precedentemente trattata, Shokuyoku no aki, ne riassume il pensiero: è la stagione dell’appetito autunnale, della lettura e dei i piccoli piaceri legati a questo lasso di tempo in cui diventa una carezza vera e propria dedicarsi alle cose comuni e confortevoli, all’intimità domestica e a sé stessi . Il tempo, essendo ancora mite, fa sì che si possa riservare il proprio tempo alla cucina delle pietanze stagionali, alla raccolta dei funghi, e a tante altre attività.

Anshin to aki no sora, un’espressione simile a un celeberrimo modo di dire tutto italiano

Proprio per la bellezza del tempo limpido che regala questo periodo, Akibare si lega a un’altra tipica espressione giapponese: 「安心と秋の空」 Anshin to aki no sora ovvero “Serenità con il cielo d’autunno”. Questa locuzione si usa, per lo più,  quando si vuole sottolineare come la stabilità, la mitezza e le giornate tiepide garantiscano del tempo di qualità da spendere in giornate piacevoli, prima del gelo dell’inverno. Akibare si può, quindi, tradurre anche come ”il bel tempo d’autunno”; un po’ come la classica espressione tutta italiana ”Che bella ottobrata!” celebre soprattutto a Roma per via delle note ”ottobrate romane”, periodo in cui il clima mite e favorevole caratterizza la Città Eterna.

Non solo le temperature tiepide, ma anche lo spandersi della luce dorata, un bagliore diverso, contraddistingue questo momento: un periodo dove i tramonti sembrano più fulgidi e rilucenti, come solo i crepuscoli si colorano di oro come le foglie, l’azzurro del cielo è più intenso, la luce del mattino più splendente. Un tripudio di colori come solo le tinte autunnali possono essere.

Stella Grillo

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