Intervista all’artista Aldo Spoldi, ed al suo gallerista Antonio Battaglia

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Di Redazione Metropolitan

Intervista Aldo Spoldi, Antonio Battaglia
Intervista Aldo Spoldi, Antonio Battaglia- Credit: http://castellodirivara.it/i/aldo-spoldi-la-scalata-al-castello-di-rivara/

Aldo Spoldi (Crema 1950) è uno dei volti più influenti degli anni Settanta in Italia. Un artista teatrale, ironico e spiazzante, che spazia fra vari medium artistici: è pittore, scultore, performer e, talvolta, ‘finanziere’. Il suo lavoro ha ispirato, e continua ad ispirare nuove generazione di artisti. Attualmente Spoldi risiede a Milano, dove lavora come docente all’Accademia di Brera.

Antonio Battaglia è un gallerista storico milanese. Fonda la sua galleria da giovanissimo nel 2002 nel cuore del quartiere di Brera, in via Ciovasso 5. Personaggio energico e dinamico, coltiva con i suoi artisti un rapporto speciale. Galleria Antonio Battaglia resta ad oggi una delle mecche dell’arte contemporanea più significative d’Italia. Nel 2018 in occasione dell’antologia di Aldo Spoldi, La storia del mondo (galleria Marconi), Battaglia e Arianna De Stefani aiutarono con il restauro di alcune opere prodotte dalla Banda del Marameo. Questi lavori furono esposti in galleria Battaglia contemporaneamente alla galleria Marconi.

Intervista Aldo Spoldi, Antonio Battaglia – Credit: http://www.accademiadelloscivolo.it/banca-di-oklahoma/

M.M. Buongiorno Dott. Spoldi, Buongiorno Dott. Battaglia è una buona giornata per voi?

A.S. Se mi chiama Dottore è auspicio di buona giornata, e mi sento immediatamente il Dottor Faustroll. Mentre faccio mie le sue “gesta e opinioni” consegno a lui, e alla Patafisica le mie avventure: la Banda del Marameo, il Teatro di Oklahoma, la Casa Editrice Trieb, la Banca di Oklahoma, i Personaggi Virtuali, l’Accademia dello Scivolo.

 A.B. Buongiorno a te, Si grazie e’ una bella giornata, ho appena partecipato a delle lezioni online (vista la situazione pandemica) dell’Accademia di Brera come studente, e sono contento di partecipare a questa bella intervista, direi appunto “un’avventura Patafisica” come dice Aldo.

Aldo Spoldi, Antonio Battaglia
Intervista Aldo Spoldi, Antonio Battaglia – Credit: http://www.accademiadelloscivolo.it/banca-di-oklahoma/

M.M. Dott. Spoldi Ti sarebbe piaciuto fare un match con il tuo omonimo, il boxer Aldo Spoldi? Dott. Battaglia su chi avresti scommesso, e quanto avresti scommesso?

A.S. Mi chiamo Aldo Spoldi perché mio papà era un fan del pugile peso leggero Aldo Spoldi. Da bambino volevo fare il pugile. Non solo ho dipinto diversi boxeurs, ma ho sempre pensato e affrontato ogni operazione artistica come una sfida. Un match con lui? Solo per gioco: io con i pennelli, la tavolozza e i colori in mano, lui con i guantoni. Ah Ah!

A.B. Alla fine del match avrei comprato con i Talleri dell’Accademia dello Scivolo l’opera oggetto della sfida di Spoldi pittore, cioè come gallerista gli avrei fatto da allenatore.

M.M. Dott. Spoldi, tramite la creazione della Banca dell’Oklahoma, lei e i suoi personaggi virtuali avete creato una moneta d’arte: i brunelli. Nonostante questa moneta fosse stata inizialmente intesa per comprare e vendere opere d’arte (oltre che a finanziare musei e produrre automobili), questa moneta acquisisce velocemente un valore commerciale paragonabile a qualsiasi altra currency. Infatti, nonostante i brunelli possano essere utilizzati esclusivamente per l’acquisto di opere d’arte, quelle stesse opere hanno un prezzo in dollari ed euro. Di conseguenza è possibile riscontrare un corrispettivo tra i brunelli ed altre currency reali. Un capolavoro. Il conio di questa moneta sarebbe stato impossibile senza l’interpretazione libera e potente della sua pratica artistica. Sembra che tramite i brunelli, lei abbia palesato l’egemonia dell’arte sopra ogni altro aspetto della vita. Le è piaciuto diventare per un po’ di tempo un capo di stato?

A.S. Sì! Mi è piaciuto essere il capo di uno stato. Certo che il mio stato era uno stato patafisico. Ah Ah! Aveva il suo fondamento in un mio libero allenamento artistico con un mio passato artistico. Nel 1968 capeggiavo la Banda del Marameo e il successivo Teatro di Oklahoma era già concepito come un warrant. Le monete (Brunelli), le biciclette, le auto da corsa, il museo, le scalate finanziarie compiute dalla Banca di Oklahoma non sono solo soluzioni immaginarie, ma sono più reali del reale. Giocando d’anticipo sul sistema dell’arte, che si faceva sempre più consumistico, la Banca di Oklahoma non lo ha sfidato con un gancio o con un montante o con un pugno, ma aprendo e chiudendo ripetutamente il pugno: con il marameo, con lo sberleffo.

Aldo Spoldi, Antonio Battaglia
Intervista Aldo Spoldi, Antonio Battaglia– Credit: http://www.galleriaantoniobattaglia.com/?p=4307

M.M. Molti artisti cercano, contemporaneamente, di far entrare la loro pratica artistica all’interno del mercato dell’arte (come Banksy e la sua opera che è stata divisa in due durante l’asta di Sotheby’s), ma nessuno per ora ha coniato una vera e propria moneta. Avresti qualche consiglio per gli artisti propensi ad ingaggiare una riflessione fra arte ed economia?

A.S. Consigli? No!  Posso solo fare notare che dopo il 1971 arte e economia condividono la loro sventura. Entrambe, infatti, sono delegittimate. Ah Ah! La prima è senza grande racconto, la seconda senza fondo aureo. Che fare? L’Accademia dello Scivolo, mossa dal motto “Qui non si lavora, si gioca” ha stampato una sua nuova moneta detta Tallero che è indicizzata sull’acqua del Pozzo n° 1 della Terra Vascavolano.

M.M. Dott. Spoldi che sigarette fuma? Pacchetto morbido o duro?

A.S. Non fumo. Ah Ah!

M.M. Dott. Spoldi, cosa l’ha spinta a programmare a tavolino la bancarotta della Banca dell’Oklahoma?

A.S. Non ero più interessato alle banche. Mi interessavano le terre. Ne ho conquistata una, la Terra Vascavolano, adiacente al mio studio, scambiandola, attraverso un atto notarile, con la scultura “Il mangiatore di mondi”. Nel fare ciò intendevo creare un amico sfidante del mondo globalizzato.

Intervista Aldo Spoldi, Antonio Battaglia
Intervista Aldo Spoldi, Antonio Battaglia- Credit: http://www.accademiadelloscivolo.it/banca-di-oklahoma/

M.M. Fra i suoi personaggi virtuali, che personalmente seguo su tutti i loro social network, chi è che le sta più simpatico, e chi sopporta di meno?

A.S. Non so bene chi preferire. Forse Patrizia Gillo, filosofo di impianto marxista e teorica della Banda del Marameo, o Andrea Bortolon che ha visto nel “Marameo” il significato più alto e profondo dell’essere. Simpatico è anche Met Levi che ha documentato fotograficamente tutte le avventure. Non sopporto tanto Cristina Karanovic, detta Cristina Show. Antipatico è Angelo Spettacoli.

M.M. Dove sono i personaggi virtuali oggi, durante l’emergenza sanitaria?

A.S. Sono tutti qui, nello studio dell’Accademia dello Scivolo. Loro sono immuni dal virus! Stanno giocando. Sotto la direzione di Loredana Parmesani, sono impegnati a raccogliere materiale per un libro sulla Banca di Oklahoma che sarà edito nella Collana dell’Accademia dello Scivolo dell’editore Postmedia books. Inoltre, su curatela di Niccolò Bevacqua, meditiamo una fuga verso il mondo digitale. E anche Claudia Spoldi ha raccolto in un giornalino dell’Accademia dello Scivolo le avventure della Banda del Marameo…. Tra poco, forse, ci saranno milizie e soldatini.

M.M.  Il gioco è uno dei suoi temi ricorrenti. Pensa che le persone sappiano ancora giocare, oppure abbiamo scordato il significato del termine? In caso ce lo può rispiegare?

A.S. No! Il mondo globalizzato non sa giocare: fa sul serio! Costruito sul modello del dadaismo, che invece giocava, è severo, accigliato, sorveglia e punisce. Erede di Duchamp, trasforma il ludico ready made in strumento atto ad alzare il Pil. Le avanguardie artistiche sono state davvero avanguardie: hanno aperto le strade al mondo globalizzato che ha perso la capacità ludica. A questo punto mi piace citare il mio testo “I soldatini attaccano gli scacchi” pubblicato nel libro “I Giornalini dell’Accademia dello Scivolo”, curato da Loredana Parmesani & Patrizia Gillo e edito da Postmedia books.

 Aldo Spoldi, Antonio Battaglia
Intervista Aldo Spoldi, Antonio Battaglia- Credit: http://www.accademiadelloscivolo.it/banca-di-oklahoma/

M.M. Molti suoi soggetti ritratti sono dipinti in maniera bidimensionale. Il gioco è bidimensionale?

A.B. Se posso rispondo io per Aldo, il gioco si fa nel campo da Battaglia della galleria, con i soldatini… Ah Ah.

M.M.  Dott. Battaglia tra lei e il Dott. Spoldi sembra esserci un profondo affetto e forse un principio di attrazione. Oltre all’aspetto focoso meridionale, pensa ci sia un altro motivo per la vostra relazione?

A.B. Si c’è proprio un profondo affetto, dato da una lunga conoscenza, più lunga nel tempo del previsto, è come se avessi sempre vissuto con Aldo e le sue opere, oltre alla stima e affetto con Patrizia Gillo che ne’ ha sempre curato l’aspetto critico. Direi che potrei diventare uno dei suoi personaggi virtuali, lo sono già stato nei panni di Andrea Bortolon che salta sul balcone di Alessandra dal cortile della galleria in occasione del mio 40’ compleanno nel 2017. Da allora sono tornato un ragazzo. E comunque tra artista e gallerista c’è sempre un po’ di attrazione.  

M.M. Che mangerete stasera a cena?

A.B. Sarebbe bello poter cenare insieme stasera e appena sarà possibile lo faremo, in ogni caso la buona cucina è come la buona arte. Buon appetito e buona serata.

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a cura di Giordano Boetti