A rivelare il flirt è il magazine Chi che ha paparazzato il direttore in Puglia in dolce compagnia. I due passeggiavano romanticamente in spiaggia, tra drink con sguardi complici e tenerezze. I beninformati giurano che sia amore vero, anche se i maligni parlano di vendetta degli ex.
Pensare che Patrizia D’Asburgo era la miglior amica della Santanché che invece le ha rubato il marito, complici le partite a racchettone.
“Si, sono stato fortunato”. Il direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti si è raccontato qualche anno fa a Un Giorno da Pecora, su RaI Radio1. Appena lasciatosi con la Santanché, ha subito trovato una nuova fidanzata, Patrizia D’Asburgo Lorena.
“E’ stata una situazione strana: lei e la sua ex eravate amici dei vostri attuali compagni”, sottolineano i conduttori Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. “Sì, mi era capitato di vedere una dinamica simile in un film intitolato ‘Destini Incrociati’, nel quale – ha spiegato – cade un aereo e un marito ed una moglie scoprono di aver perso i rispettivi partner, che però non avrebbero dovuto esser lì. Così si mettono ad investigare e scoprono che erano amanti…”
Insomma, come ‘doppia coppia’ vi frequentavate e poi, pian piano, conoscendovi…”Si, più o meno..” Vi siete accorti insieme che gli altri due vi tradivano…”Abbastanza”.
“Con Daniela non ci siamo più sentiti, né con lei né col principe D’Asburgo Lorena”. Lei ha più tradito o è più stato tradito? “Ho più tradito. Il tradimento, però, non si confessa mai. Mi hanno beccato spesso”.
E’ vero che ai tempi della scuola, suo padre si imbufalì perché non venne ammesso alla maturità? “Si, nel 1968 credo fui l’unico italiano a non esser ammesso. Ma d’altra parte la mattina entravo sempre in seconda ora, perché dalle 7 alle 9 facevo la rassegna stampa in una radio privata. Quando mio padre lo scoprì, andai al distretto militare e chiesi di partire subito per il servizio di leva, che invece avrei dovuto fare a settembre. Mi dissero di no, a meno che non fossi andato volontario nel Battaglione San Marco”.
Cioè andò a fare il paracadutista? “Feci per due anni e mezzo il parà”. Le facevano molti scherzi, tipici dei commilitoni? “Più che scherzi c’era molta umiliazione psicologica. Ad esempio: non uscivi dalla caserma per settimane, poi quando potevi uscire, una volta ogni tre o quattro settimane, arrivavi al posto di guardia e ti dicevano cose come: ha il naso sporco, non può uscire”. E dopo? “Ti dicevano: ora ha il fazzoletto sporco, non può uscire. E restavi in caserma altre settimane”. Tornando al suo lavoro, il vicedirettore del Giornale è Nicola Porro:”Ogni tanto lo vedo, ha ancora un ufficio, ed ogni tanto passa a salutarci e a ritirare qualche pacco dono. Da quando non c’è lui in redazione c’è meno ‘casino’, con lui era più c’era più allegria”. Porro è meglio come conduttore tv o come giornalista? “Se rinasco, io lo dico sempre, voglio fare Nicola Porro. E’ una persona preparata e professionale, ma anche uno che sa divertirsi molto, sa giocare col suo lavoro, ottenendo grandi risultati”.