Si chiude oggi l’edizione digital di Altaroma, sicuramente non un edizione come le altre, sicuramente non facile da realizzare, ma che ha fatto capire che la moda non si ferma.
Roma fa parte di un sistema tripolare che si integra con Milano e Firenze ed ha un ruolo complementare e non competitivo. L’Italia resterà sempre il paese dei campanili, ma può essere punto di forza: in questo caso tre poli della moda hanno un senso. A Roma spetta il ruolo dell’incubatore del nuovo ma anche della conservazione della tradizione e dell’artiginato.
Alexandre Blanc Collection 2021
Il designer dedica la sua collezione alla donna dall’atteggiamento aristocratico, sexy nella sua forza, di natura artistica, che ama passare ore in questo ampio laboratorio di modelli viventi che ha ospitato artisti del calibro di Chagall, Giacometti, Louise Bourgeois, Fernand Léger o anche Lempicka.
Tredici look e un numero limitato di tessuti, il suo essenziale, un affresco di lana, un crepe de chine, tinta unita o stampato, un popeline, ma anche uno shantung giallo paglierino leggermente retrò, una gabardina di cotone per rivisitare il trench, uno dei pezzi emblematici della collezione.
La tavolozza dei colori è composta principalmente da mezze tinte, un marrone cioccolato molto profondo e nero, che accentua il lavoro sugli scolli come sulle camicie di seta tagliate con uno spirito leggermente feticista.

GALL Nydia F/W 21 – 22
Fanno parte della collezione nuovi pezzi ed evoluzioni tecniche tra le quali una maggiore modularità e possibilità di regolazione dei volumi. Un arsenale di blazer sartoriali e lunghi trench con spalle imbottite, scollature asimmetriche e chiusure invisibi li.
L’ultima opera d’arte astratta Gall, che passa attraverso il suo tipico processo di stampa digitale su tessuto per poi essere spruzzata a mano con vernice nera opaca aggiunge profondità e rigidità. Una tavolozza di colori che si avventura dal nero più profondo al bianco più bianco e ai toni della terra intermedi, gilet oversize e coperture viso modulari.

I pantaloni che si separano sulla coscia e sulla parte inferiore della gamba offrono a chi li indossa scelte di vestibilità. Sottotuta aderenti con lunghezze delle maniche esagerate, colletti sovrapposti e passamontagna integrati offrono opzioni di stratificazione avvolgente pensate per il futuro.
Francesca Cottone ad Altaroma è anima, istinto e ragione
In un mondo abituato a far prevalere la razionalità, in un mondo dove ci viene costantemente insegnata la lotta tra istinto e ragione, nasce L’ ÂME una collezione ispirata non a due forze contrapposte, ma ad un’anima che racchiude questo dualismo come inclusione e non esclusione.
L’istinto, per sua natura destrutturato e primordiale, è la parte che custodisce il nostro DNA, è il guardiano antichissimo delle nostre pulsazioni; di ciò che siamo e della nostra identità. La ragione, una guida a supporto dell’idea nobile della libertà di essere, una mano tesa per creare un perfetto equilibrio tra istinto e razionalità, i quali collaborano in estrema armonia.
Non permettiamo alla ragione di giudicare l’istinto e di dubitare delle sue forze.

Espressione della traduzione di questo apparente dualismo è la coesione tra eco pellicce voluminose e silhouette asciutte. Fondamentali sono i tagli contemporanei, quasi urban, e l’alta sartorialità della confezione.
L’ ÂME si propone come una collezione cosmopolita, grazie ai colori, alle texture ed alle differenti chiavi di lettura di chi le osserva.
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a cura di Donatella Gazzè